Valle Caudina: clamoroso dissequestro, restituiti i beni al boss Pagnozzi
Il Tribunale di Roma – sezione misure di prevenzione, presieduto dal dott. Guglielmo Muntoni -, in un filone dell’inchiesta denominata “camorra capitale”, dopo circa due anni di udienze, ha depositato l’atteso provvedimento rispetto alla articolatissima richiesta di sequestro finalizzato alla confisca della Direzione Distrettuale antimafia di Roma.
Sono stati confiscati beni per un valore di dieci milioni di euro tra immobili, società, bar, ristoranti, attività commerciali e crediti finanziari.
Ma vi è una eccezione, veramente sorprendente.
L’unica persona alla quale sono stari restituiti tutti i beni in precedenza sequestrati è proprio l’uomo di vertice della cupola, Pagnozzi Domenico, in totale accoglimento delle richieste formulate al Tribunale dal suo unico difensore, l’avvocato Dario Vannetiello del Foro di Napoli.
Non solo.
Sono stati restituiti i beni anche a tutti i suoi familiari.
La decisione arriva inaspettata se sol si pensi che, come da qualcuno tempo fa ha evidenziato, Mimmo Pagnozzi, detto ‘o professore, secondo gli inquirenti in pochi anni è riuscito a sottomettere il potente clan, quello dei Casamonica esistente da sempre nella città di Roma.
Tra i beni dissequestrati una villa sita in San Martino Valle Caudina, feudo del clan Pagnozzi, nonché una società di servizi sede in Roma, la Premier Energy, fondata e gestita dalla moglie del boss, Rame Annamaria, oltre a conti correnti bancari e postali.