Valle Caudina: classe dirigente assente mentre povertà e spopolamento ci assediano
Una riflessione sul convegno di ieri sulle Zes

Valle Caudina: classe dirigente assente mentre povertà e spopolamento ci assediano. E’ stato un evento molto importante quelli di ieri. Perché si è discusso di sviluppo in Valle Caudina. E lo si è fatto con alcuni fra gli attori principali: il Commissario nazionale della Zes Unica Giosy Romano e l’assessore all’Urbanistica della Regione Campania Discepolo.
In particolar modo l’avvocato Romano, da agosto alla guida della struttura di missione di Palazzo Chigi che gestisce le Zes, ha spiegato come in poco più di sei mesi ha attivato investimenti per oltre dieci milioni di euro, di cui la maggior parte provenienti da capitali privati, creando diecimila posti di lavoro.
Il commissario ha inoltre sottolineato come, con la Zes Unica oggi, le aree interne hanno le stesse possibilità di sviluppo di quelle costiere, gli stessi benefici sia in termini di credito di imposta che di sburocratizzazione delle procedure.
A determinare i tanti investimenti avviati, oltre al credito di imposta, è stato la facilitazione e la velocizzazione delle procedure: un imprenditore può richiedere il permesso di avviare una nuova attività, attraverso un unico interlocutore, in trenta giorni, e superare tutti i passaggi e gli ostacoli, anche di carattere urbanistico.
C’è stato inoltre l’invito al presidente dell’Asi Pasquale Pisano, presente all’evento e agli amministratori locali, a presentare proposte progettuali per migliorare e infrastrutturare al meglio le aree industriali.
Importanti anche le informazioni e le riflessioni portate dall’assessore regionale Bruno Discepolo, che ha ribadito come il Masterplan Valle Caudina, ovvero uno dei Programmi Integrati di Valorizzazione individuati dalla Regione Campania nell’Agenda Territoriale di Sviluppo, è in fase di attuazione, avendo la Regione Campania, finanziato la realizzazione di uno studio approfondito su cui dettagliare un programma di sviluppo della valle.
Lo scopo è potenziare infrastrutture e servizi, sostenendo così la crescita del territorio. Ma non è tutto oro quello che luccica.
La valle caudina viene raccontata come un territorio vivace con trecento industrie presenti sul territorio, alcune anche capaci di primeggiare sui mercati. Questo è vero, ma non basta a dare benessere economico alla comunità.
Nei paesi della valle il reddito pro capite è sensibilmente più basso di quello della nostra regione e delle città di Avellino e Benevento. Una terra povera. Che non riesce a resistere più allo spopolamento.
Con vie di collegamento che sono ferme agli inizi del novecento. Una ferrovia chiusa da 5 anni e una strada l’appia, oramai inadeguata per i cittadini che ogni giorno la usano per spostarsi, figuriamoci per le imprese che dovrebbero smistare merci.
Dove dopo cinquant’anni la strada ASI che doveva portarci ad Avellino si è fermata a Roccabascerana e il collegamento alle autostrade resta una chimera.
E poi come mai in tanti non hanno partecipato a questo importante evento ?
Ci saremmo aspettati la presenza di tutte le amministrazioni locali, dei professionisti o almeno dei rappresentanti degli ordini professionali, degli imprenditori. Si parlava di finanziamenti, di procedure più snelle. DI cose concrete da attuare subito. E infatti gli imprenditori presenti hanno subito colto le indicazioni, hanno preso contatto con la Zes.
I professionisti in sala hanno colto le novità. Ma erano presenti solo alcuni. Pochi. C’era l’assessore Sorrentino del comune di Montesarchio, il sindaco di San Martino Valle Caudina Pasquale Pisano, anche presidente ASI Avellino, il primo cittadino di Airola Falzarano insieme all’assessore Napolitano.
Mancava il presidente della Città Caudina, mancavano gli amministratori di Cervinara sul cui territorio ricada l’area Asi, che potrebbe essere particolarmente interessata dalle novità della Zes unica per gli insediamenti e per gli interventi di riqualificazione annunciati da Romano.
Opportunità che si possono cogliere solo se ci sono amministratori locali capaci di presentare proposte. E anche gli imprenditori si contavano sulle dita di una mano, in un territorio si dice avere trecento imprese di successo.
La valle è a un bivio: ci sono tante potenzialità per rilanciarsi, ma anche tanti punti deboli che la potrebbero definitivamente affossare. E l’atteggiamento della classe dirigente locale preoccupa fortemente.