Valle Caudina: Colle d’Ercole, il mito da assaporare
Si tratta di una vera e propria eccellenza del territorio
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Valle Caudina: Colle d’Ercole, il mito da assaporare. I suoni diventano ovattati e lo scenario davanti agli occhi si trasforma in qualcosa di placido che rasserena.
Appena lasci la provinciale a Cirignano, frazione di Montesarchio, ed imbocchi la strada, più piccola ma agevole, che conduce a Colle d’Ercole, ti viene in mente che, nomen omen, qualcosa del mito deve essere vero.
Uliveti e vigneti, l’orto del ristorante, disteso a più terrazza e sullo sfondo il massiccio del Taburno, spoglio ed imponente, ti fanno pensare che il figlio di Zeus e Alcmena potrebbe davvero essere passato da queste parti.
Magari per riposarsi dopo una o tutte e dodici le fatiche a cui lo costrinse il re Euristeo.
Forse non sarà passato lui ma i coloni della Magna Grecia che avevano floridi commerci con Montesarchio, sicuramente, lo conoscevano.
Il posto, infatti, è uno straordinario angolo del Mediterraneo, quello interno, ancora tutto da scoprire, e sarebbe l’ideale per concedere la pace ad un uomo o ad una donna, stanchi di guerre.
Se il semidio passasse ora per queste contrade e decidesse di fermarsi al ristorante Colle d’Ercole della famiglia Oliviero, al posto delle dodici fatiche, potrebbe gustare almeno dodici delizie.
Almeno perché sono davvero molte di più. Innanzitutto quando parliamo di gestione familiare, non vogliamo intendere solo una calorosa e simpatica accoglienza, nel solco della tradizione.
Un’accoglienza che, come spesso avviene, non comporta la professionalità. A Colle d’Ercole, si respira un’aria diversa rispetto a tante persone che si vogliono improvvisare in questo particolare settore.
La famiglia si occupa di tutto dalla A alla Z. Ma lo fa con grandissima professionalità, l’improvvisazione non è contemplata ne tanto meno tollerata.
Mamma Angela è la chiocciola, la depositaria di una tradizione culinaria che affonda le radici nella civiltà contadina.
Un sapere, fatto di sapori, che ha trasmesso ai propri figli. Lei ed il marito Antonio ancora curano quegli orti a terrazza che permettono di avere verdure ed ortaggi di stagione dodici mesi l’anno. Lo stesso vale per gli animali da cortile.
Spesso si parla di chilometro zero senza avere basi e presupposti. A Colle d’Ercole basta mangiare una semplice insalata per capire la differenza. Se poi, si sceglie una zuppa di verdure o contorni particolari, si entra in un altro universo gustativo.
Un discorso particolare lo meriterebbe l’olio che resta il primo e fondamentale condimento. Ecco perché, il menù non può che essere stagionale.
Viene modellato secondo i frutti che la terra regala a chi la lavora faticosamente. I ragazzi, i figli di questa coppia laboriosa e sapiente hanno assimilato le conoscenze di mamma e papà.
A loro volta, però, hanno sviluppato delle particolari inclinazioni che arricchiscono l’offerta e la proiettano verso l’uso, e non l’abuso, di nuove tecniche di cucina.
Così, in cucina gli angeli sono due. Alla signora Angela, matriarca a tutti gli effetti, si affianca il figlio maschio Angelo. A sua volta, però, il gjovane Oliviero ha una passione per la pasticceria.
Crea, è proprio il caso di usare questo verbo, delle opere uniche, anche in questo caso, mettendo insieme gli ingredienti più naturali possibili che vengono donati dalla natura. Il consiglio che vi sentiamo di darvi è quello di lasciare un poco di spazio perché a fine pasto non si può non assaggiare una sua creazione.
La scelta degli ingredienti, la bravura nel cucinarli ed il coraggio di proporre piatti uguali ma diversi sono fondamentali in un ristorante.
Il locale, però, ti diventa veramente amico quando puoi contare su una guida che accompagna tutte le tue scelte e seleziona vini adeguati a quello che desideri mangiare.
Questo è il compito di Gabriella che riesce a metterti a tuo agio nel giro di pochissimi minuti. Non solo, la sua preparazione ti offre un viaggio in piccole cantine che confezionano vini d’applauso.
Oltre a questo ruolo, Gabriella non poteva restare lontano dai fornelli. Non poteva non essere, anche lei, contagiata dal vizio di famiglia.
Ma anche Gabriella ha seguito il proprio estro ed è diventata una vera e propria regina dei lievitati.
Ha elaborato, tra le altre cose, un panettone salato che viene richiesto in tutta Italia e non solo.
Attenzione, però, perché non c’è due senza tre. All’appello manca la terzogenita, la piccola di casa, ossia, Chiara. Anche lei ha l’estro per la cucina. Ha frequentato una scuola da chef con profitto ed ora sta girando il mondo nelle batterie di diversi chef stellati.
Appena avrà acquisito la giusta professionalità anche lei tornerà nel suo nido per apportare nuove tecniche e conoscenze a Colle d’Ercole.
Per tornare al figlio di Zeus, se si trovasse a passare da queste parti, rinuncerebbe per sempre al monte Olimpo. Il colle che porta il suo nome è l’unico dove trovare nettare ed ambrosia.
Infine ci permettiamo di consigliarvi di attendere un tramonto a Colle d’Ercole. Vi assicuriamo che è una esperienza che non dimenticherete mai.