Valle Caudina: dimensionamento scolastico e decremento nascite
Se Atene piange, Sparta non ride. In questi ultimi giorni di un 2016 da dimenticare, si è assistito alle vicende del dimensionamento scolastico. In particolare, gli istituti comprensivi di San Martino Valle Caudina e Roccabascerana hanno perso la loro autonomia e sono stati accorpati a quello di Rotondi. La scelta è stata fatta dalla Regione Campania, su proposta della provincia di Avellino, dopo aver sentito i territori interessati.
A San Martino è scoppiata una polemica politica, tra maggioranza e minoranza, in quanto, secondo il partito democratico, la giunta Pisano avrebbe subìto questa decisione senza mettere nulla in campo. Sempre il Pd, secondo il suo segretario cittadino Ivan Clemente, ha chiesto un consiglio comunale straordinario ed ha interessato gli organi provinciali e regionali del partito.
E’ giusto che ognuno difendi il proprio territorio ed è sacrosanto che la giunta Pisano dia spiegazioni rispetto all’atteggiamento tenuto in questa vicenda. Ma, sembra sfuggire, da parte di tutti, la vera grande questione che è dietro agli accorpamenti. I nostri comuni si spopolano, le coppie che hanno la fortuna di restare decidono di fare meno figli, ma la maggior parte dei giovani sposi decide di andare via. Sembra di trovarci di fronte ad una desertificazione inarrestabile, qualcosa di epocale, non riscontrabile neanche durante l’ultimo grande fenomeno migratorio che risale alla fine degli anni Sessanta.
Certo, non è solo un problema di San Martino, Rotondi e Roccabascerana, ci mancherebbe. Il flagello si sta abbattendo sul Meridione in generale e sulle zone interne in particolare. Non è un fenomeno che scopriamo noi, ma, certo, noi da tempo lo stiamo evidenziando, denunciando, chiedendo interventi, invitando ad una forte presa di coscienza. Anche se sembriamo una voce che grida nel deserto, non ci stancheremo di farlo. Rotondi mantiene la dirigenza scolastica, mantiene un certo prestigio, ma sino a quando durerà? La classe politica locale, chi governa e chi fa opposizione, nei centri grandi e piccoli, sembra essere smarrita e disarmata rispetto a questo fenomeno epocale. Del resto, come potrebbe un piccolo comune contrastare una vicenda di portata mondiale? Sin dall’inizio della fondazione di questa testata, Il Caudino ha sempre sperato e spronato verso l’unificazione dei comuni della Valle. Una unificazione vera, fatta di cose concrete, per assumere una forza ed una consapevolezza nuova. Noi crediamo, vogliamo continuare a credere in questo antico ed affascinante progetto, altrimenti, non ci resta che beccarci come i polli di Renzo.
P. V.