Valle Caudina, domani la Festa della Croce

Il Caudino
Valle Caudina, domani la Festa della Croce

In Terra Santa, quaranta giorni dopo la festa della trasfigurazione che cade il 6 Agosto, si celebrava la festa della Dedicazione della Basilica del Calvario, festa portata poi a Roma nella Basilica di Santa Croce e diffusa in tutto il mondo.

A Cervinara e in tutta la Valle Caudina e Telesina il 3 maggio e il 14 settembre si venerava con fiori e lumi la presenza delle numerose Croci delle Sante Missoni popolari passioniste. Esse al centro hanno uno stemma che è l’emblema della congregazione, un cuore nero, bordato d’argento e sormontato da una croce patente pure d’argento; nel campo l’iscrizione: JESU XPI PASSIO; in punta i tre chiodi della crocifissione.

Il cuore è sostenuto da un ramo d’olivo simboleggiante la pace e uno d’alloro, simbolo di immortalità.
La Congregazione della Passione di Gesù Cristo (in latino: Congregatio Passionis Iesu Christi) è un istituto religioso maschile di diritto pontificio: i membri di questa congregazione clericale, detti passionisti, pospongono al loro nome la sigla C. P.

La congregazione fu fondata nel 1720 da san Paolo della Croce e il primo convento fu eretto sul monte Argentario; la regola dell’istituto prevede un quarto voto, cioè la propagazione della devozione alla Passione di Gesù.

Numerose erano le folle che correvano in Chiesa per ascoltare le istruzioni mattutine e le prediche o fervorini serali dove il popolo rifletteva sulla CROCE quale segno di Salvezza e ripassava il catechismo. Diversi momenti erano dedicati alle processioni e alla Via Crucis e un giorno spettava alle confessioni degli uomini. Al termine i padri erigevano monumenti alla Passione di Gesù dove ci si fermava a pregare o ci si segnava con la croce.

Queste numerose croci sono diventate i religiosi punti cardinali della città Caudina.
La Storia di questo giorno non tutti sanno che è legata al Basilico dal latino medievale basilicum, e dal greco basilikon (phyton) (“pianta regale, maestosa”), da basileus “Re” -, adorna la Reliquia della Croce di Cristo, sia nella Liturgia Ortodossa che in quella Cattolica di Rito Bizantino per la Festa dell’Esaltazione della preziosa e vivificante Croce, che si celebra il 14 settembre. Un’antica leggenda narra che Sant’Elena venne portata nel luogo in cui era stata piantata la Croce di Cristo, incuriosita la volle trovare.

L’Imperatrice venne attirata dal profumo di basilico emanato da un grande ceppo della pianta che chiudeva l’apertura di una cisterna dove erano state nascoste le travi delle tre croci della Passione. Per questo motivo nella Solennità dell’Esaltazione della Santa Croce la reliquia della Croce di Cristo viene adornata di foglie di basilico.

Dopo la benedizione e la venerazione con il bacio della reliquia della Croce, nel rito bizantino e nel rito romano antico, le foglie di basilico sono distribuite ai presenti come pianta regale per le virtù medicinali riconosciutele dalla farmacopea antica. Un monumento particolare, riprodotto nel bel presepio del museo votivo del Santuario cittadino dei Santi Medici, è quello in Contrada Pirozza, a Cervinara, dove vi è una piccola cappella suggestiva e onorata durante l’anno e il tre maggio.

Merita menzione anche la Croce imponente e bella dell’Eremo di San Biagio, sempre a Cervinara, che è il parafulmine sacro della Città eretta nel 2015. Ci perdoni il lettore per quelli che abbiamo omesso. Questo segno dapprima di tortura e poi di salvezza è collegato al dolore salvifico di Cristo a cui si uniscono i patimenti della madre Addolorata compatrona di Cervinara che ricorderemo domani e le numerose esperienze di volontariato e sofferenza presenti sul territorio.

Queste croci perciò non siano sterili monumenti ma invito alla preghiera, rinuncia al male in ogni sua forma e vocazione al servizio e al sollievo della sofferenza.
Tiziano Stefano Izzo