Valle Caudina: dopo la rapina ad Izzo compaiono i posti di blocco
Airola. L’unica traccia sono le due auto, usate per portare via la refurtiva. Sulla Giulietta e sull’Audi familiare si stanno concentrando le ricerche dei carabinieri che indagano sulla rapina subita dall’ex senatore Mino Izzo.
Un colpo eclatante che ha mostrato ancora una volta l’estrema fragilità del territorio. Infatti, come per magia, nelle serate di sabato e domenica sono spuntati posti di blocco come funghi, in tutte le arterie della Valle Caudina. Si sono riviste le forze dell’ordine e non si sono registrati furti e rapine. Qualcuno avrà ricevuto una severa lavata di capo, ma l’impressione è che si tratti solo di un fatto sporadico, una risposta dovuta alla gravità dell’evento. Senza contare che sembra mancare, completamente, l’attività investigativa. Se, infatti, i controlli non vengono analizzati da persone che scavano a fondo sugli eventi, non si viene mai a capo di niente. Bisogna solo essere fortunati e pescare i malviventi mentre commettono il reato. Ad esempio, ad Airola hanno agito persone che conoscevano bene le abitudini della famiglia Izzo. Non solo, avevano guanti per evitare di lasciare impronte digitali ed erano incappucciati. L’ex senatore ha percepito chiaramente un accento straniero nel loro parlare. Appare fuor di dubbio che qualcuno ci deve essere che ha fornito le giuste indicazioni. E deve essere, per forza di Airola, o uno che viene spesso nel centro caudino. Da questo elemento si dovrebbe partire. Le due auto, infatti, con molto probabilità sono rubate. Sarebbe davvero strano appurare che i cinque banditi abbiano pensato a tutto e poi si siano persi in un bicchiere d’acqua, come utilizzare vetture riconducibili a loro. Intanto, nonostante la presenza delle forze dell’ordine, in questo ultimo fine settimana, la gente ha paura. Con il calare delle tenebre, soprattutto nelle abitazioni isolate cresce la paura di vedersi irrompere in casa persone senza scrupolo. Eppure, basterebbe un poco di serio coordinamento tra indagini e controlli, per fare della Valle Caudina, un territorio off limits a questo genere di rapine. (foto dal web).