Valle Caudina: dopo le feste arriva la “sindrome della Pizza Chiena”
Valle Caudina. Smaltire i chili accumulati o smaltire le bontà di ogni genere presenti in frigorifero o in dispensa? Questo è il grande dilemma che si cerca di risolvere il giorno dopo Pasquetta. Il pensiero di tutti è uno solo: mi metto a dieta. Non solo, inizio anche a praticare attività fisica. Magari mi iscrivo in palestra, inizio a frequentare una piscina o comincio a praticare lunghe e salutari passeggiate. Questo tipo di determinazione si potrebbe chiamare “sindrome della Pizza Chiena”. Ma i buoni propositi devono fare i conti con tutto il ben di Dio che nei giorni precedenti la Pasqua è stato accumulato neanche dovessimo andare incontro ad un lunghissimo periodo di carestia. Quello che ci è sembrato naturale fare prima delle festività, ora incombe sulle coscienze e sulle bilance. Rustici di ogni genere e dolci buonissimi ci perseguitano ogni volta che si apre il frigorifero. Ci vuole una volontà di ferro per non cadere in tentazione tanto da poter affermare che il dopo può essere anche più micidiale della festa stessa. Così, solo in pochissimi, da oggi, saranno pronti a smaltire quello che si è tracannato in questa maratona alimentare durata 48 ore. Gli altri, nonostante la sindrome della Pizza Chiena, nonostante i sensi di colpa cercheranno di cancellare tutte le tracce del misfatto. Come dire, la dieta può attendere.