Valle Caudina, due sindaci: un solo portavoce
Il sindaco di Airola, Michele Napoletano, ha nominato un portavoce. Si tratta del giornalista pubblicista Giuseppe Fortunato. Facciamo i migliori auguri al collega e, senza nulla togliere alla sua professionalità, rileviamo però delle incongruenze. Fortunato, infatti, è già portavoce del sindaco di Paolisi, Carmine Montella, oltre ad essere redattore del quotidiano Il Sannio.
La legge che regola la nomina di portavoce (la 150 del 2000) all’articolo 7 è chiarissima: “Il portavoce, incaricato dal medesimo organo, non può, per tutta la durata del relativo incarico, esercitare attività nei settori radiotelevisivo, del giornalismo, della stampa e delle relazioni pubbliche”. Dunque, Fortunato non potrebbe: a) esercitare il suo compito di giornalista per Il Sannio; b) essere portavoce di un altro sindaco (visto l’incarico già in essere con Paolisi).
Chissà cosa ne pensa l’ordine dei giornalisti e soprattutto le opposizioni dei due Comuni sempre pronte a stigmatizzare il comportamento dei primi cittadini ma su questa nomina tacciono.
Ricordiamo sempre alle opposizioni, infine, che l’incarico di portavoce è diverso da quello di ufficio stampa del Comune. Per quest’ultimo è necessario indire un concorso pubblico.
La legge che regola la nomina di portavoce (la 150 del 2000) all’articolo 7 è chiarissima: “Il portavoce, incaricato dal medesimo organo, non può, per tutta la durata del relativo incarico, esercitare attività nei settori radiotelevisivo, del giornalismo, della stampa e delle relazioni pubbliche”. Dunque, Fortunato non potrebbe: a) esercitare il suo compito di giornalista per Il Sannio; b) essere portavoce di un altro sindaco (visto l’incarico già in essere con Paolisi).
Chissà cosa ne pensa l’ordine dei giornalisti e soprattutto le opposizioni dei due Comuni sempre pronte a stigmatizzare il comportamento dei primi cittadini ma su questa nomina tacciono.
Ricordiamo sempre alle opposizioni, infine, che l’incarico di portavoce è diverso da quello di ufficio stampa del Comune. Per quest’ultimo è necessario indire un concorso pubblico.
Luca Raviele