Valle Caudina: elezioni politiche, la faccia tosta di chiedere il voto
Possiamo rassicurare gli elettori della Valle Caudina: tutti i deputati ed i senatori uscenti, sparsi tra i due collegi, non hanno alcun conflitto di interesse.
A pochi giorni dalla presentazione delle candidature (il termine scade lunedì 29 gennaio), si può tracciare un bilancio dell’operato dei parlamentari sul territorio. Un’operazione sin troppo semplice da fare, data la loro completa assenza rispetto alle criticità, tante, e i passi in avanti, troppo scarsi, che riguardano la Valle.
Le direttrici di sviluppo sono state, da tempo, disegnate altrove. Basti pensare all’Alta Capacità Napoli-Bari che, incredibilmente, bypassa il nostro territorio. Si è preferito fare un tracciato più lungo, ossia quello telesino, pur di evitarci. Vale lo stesso per tanto altro. Ne sanno qualcosa i sindaci, sempre più soli e costretti, ogni giorno, a combattere contro tutto e tutti. Non è un caso se, in campagna elettorale, ne vedremo, a differenza del passato, pochi all’opera. Ora, però, tempo qualche giorno, vedremo le belle facce dei candidati sui manifesti, saremo sollecitati in tanti modi per il voto. Questo perchè, a differenza del 2013, almeno per l’elezione del collegio uninominale che, guarda caso, vede la Valle Caudina divisa in due (i comuni irpini nel collegio di Avellino città, i sanniti in quello di Benevento), per l’elezione di un deputato ogni singolo voto può essere determinante. Si vince anche solo con una preferenza in più. Accordando un voto non si può certo cancellare il disinterese passato, ma si può puntare su un patto di difesa del territorio a chi chiederà la nostra preferenza. E’ la sola cosa che si può fare, anche perchè, probabilmente, con la legislatura che si è appena chiusa, abbiamo toccato il massimo dell’ignavia da parte di governo e parlamento.