Valle Caudina, Ferrovia Benevento-Napoli: il mistero dei nuovi treni
Siamo oramai a marzo e dei nuovi treni della Ferrovia Benevento-Napoli via Valle Caudina (quella che in Regione chiamano MetroCampania Nord-Est) non vi è più alcuna traccia. Che fine hanno fatto questi “benedetti” convogli? Sono sette in totale quelli che la Regione Campania ha commissionato a Firema, azienda casertana di progettazione e costruzione di materiale rotabile. Con uno stanziamento di circa 90 milioni di euro l’assessore regionale ai trasporti Sergio Vetrella nel gennaio del 2013 annunciava lo sblocco del cantiere per Metro Campania e Sepsa. Due treni sono stati consegnati in primavera e dopo essersi affacciati sulla tratta Benevento Napoli via Valle Caudina sono stati inviati a Firenze per il collaudo, da dove non sono più tornati. Perché? Sembra ci siano problemi nei pagamenti. E gli altri cinque treni?
Già nel 2013 Vetrella sembrava ottimista: “Grazie a questo nuovo accordo – commentava – frutto di un lavoro lungo e complesso, stiamo raggiungendo due importanti obiettivi: manteniamo e rinnoviamo due commesse fondamentali per le attività e il rilancio di una delle storiche società della nostra industria ferroviaria, e quindi per la tutela dei lavoratori e delle loro famiglie e lo sviluppo dell’economia locale, e garantiamo ai cittadini della Campania, utenti dei mezzi di trasporto, il necessario ricambio dei vecchi treni in maniera da migliorare finalmente la qualità dei servizi offerti”.
Ma ad oggi nessuno dei due obiettivi sembra essere stato raggiunto.
Firema spa infatti, è un’azienda in amministrazione straordinaria dal 2010. Nel marzo dello scorso anno sono stati arrestati, con l’accusa di bancarotta fraudolenta, i vertici della Firema che hanno gestito prima del 2010, i noti imprenditori napoletani Gianfranco e Roberto Fiore. Intanto l’impresa si trova ancora affidata alle cure del commissario straordinario, il prof. Ernesto Stajano, che sta tentando di vendere l’impresa e soddisfare i tanti creditori.
Questo non favorisce il raggiungimento del secondo obiettivo, ovvero, la messa in esercizio dei nuovi treni, che dovrebbero essere in funzione e dei quali non vi è traccia.