Valle Caudina: fra’ Pasquale, il postino della Madonna Nera
Valle Caudina. Il protagonista di questa storia ha 94 anni ma non ne vuole sapere di riposare. Fra’ Pasquale Raffa ha girato in lungo e in largo per l’Irpinia con la sua Ape Piaggio, con lo scopo di distribuire immagini e calendari della Madonna di Carpignano, frazione di Grottaminarda (Av).
Adesso che l’età e la malattia non gli consentono più di viaggiare, oltre alla preghiera e alla Messa, l’anziano religioso dedica la sua giornata alla realizzazione di corone del Rosario. Perline, noccioli di olive, semi di frutta, materiale di scarto: tutto diventa utile per rendere omaggio a Maria. Nella sua cella, con l’aiuto dei suoi confratelli, fra’ Pasquale ha allestito un minuscolo laboratorio dove, protetto da un ampio grembiule da artigiano di bottega e armato di tanta pazienza per la presa non più ferma, costruisce splendide corone del Rosario che dona, con una benedizione e una preghiera, ai pellegrini che giungono a Carpignano.
«Ho costruito oltre mille corone del Rosario. Questo lavoro è fonte di serenità e di tranquillità nel cuore. Il Rosario mi ha sempre accompagnato nella vita, lo recito tutto ogni giorno». Abbiamo incontrato fra’ Pasquale nel convento del santuario mariano di Carpignano, dove vive accudito dai suoi confratelli, e dove dispensa pillole di spiritualità e consigli pratici sulla quotidianità alle persone in cerca di conforto che giungono dalla Vergine Nera.
Fra’ Pasquale Raffa è un fratello cooperatore dell’Ordine della Mercede, al quale scelse di appartenere nel lontano 24 ottobre 1952, quando all’età di 26 anni emise i voti religiosi. Nato a Zungoli, minuscolo borgo in provincia di Avellino, terzo di sei figli in una famiglia poverissima, la lunga storia di fra’ Pasquale è intessuta di duro lavoro e sacrifici, valori e rispetto per il prossimo, fede profonda e genuina, amore incondizionato verso Dio e verso la Madonna. Maria, la Madre di Dio, ha sempre ricoperto un ruolo di primo piano nella vita del religioso, che ha speso tutta la sua esistenza a diffondere il culto mariano e la preghiera del rosario e ad invitare le persone incontrate nel suo cammino di fede a pregare con lui la Mamma Celeste, che ricorda al mondo il messaggio di suo figlio Gesù. E’ così che fra’ Pasquale interpreta il ruolo della Vergine Maria, tra i suoi scritti, infatti, si legge: “La Madonna si è rivelata in tanti punti sulla faccia della Terra per redimere l’umanità insieme al suo Divin Figlio, per riparare l’umanità che cammina per strade sbagliate, cammina senza lanterne, senza luce, nel buio, con il rischio di andare a finire nella rovina eterna. La Madonna ci avverte di camminare alla luce del suo figlio Gesù per trovare la pace, la consolazione, la gioia del cuore. La Madonna sta mantenendo il mondo con i suoi mille santuari sparsi in ogni luogo. Lei che è la nostra Madre sta facendo il giro dell’universo per farci capire che dobbiamo amare il Signore, osservare i comandamenti per poter avere la pace nel cuore. La Madonna sta facendo sentire per tutto il mondo la sua voce con la raccomandazione di pregare e di perseverare nella via del bene”.
A fra’ Pasquale viene attribuito un potere carismatico nella preghiera ma ciò che è certo è che il religioso ha ricevuto una grazia dalla Madonna di Carpignano: la sua vita è stata preservata da morte certa in una particolare circostanza durante il terremoto in Irpinia nel 1980. Al momento della terribile scossa, lui era in chiesa inginocchiato davanti al quadro della Madonna, assorto nella preghiera e nella meditazione. La cupola del santuario crollò, rovesciandogli addosso pietre e calcinacci; anche i pilastri dell’altare cedettero e fra’ Pasquale restò vivo solo perché il quadro della Vergine, si posò su di lui, cadendo nella furia della scossa, e gli fece da scudo. Spiega: “All’improvviso ho visto tremare il pavimento, volevo scappare ma una voce mi ha fermato. Ho visto cadere tutto insieme la cupola della chiesa davanti a me e dietro di me la nicchia della Madonna. In un attimo mi sono ritrovato in mezzo alle pietre tra la vita e la morte. Una nuvola di polvere aveva oscurato tutto e solo dopo mi sono accorto che il quadro della Madonna mi aveva fatto da scudo, proteggendomi da pietre e calcinacci”. Da quel momento la sua vita è stata un tributo d’amore e di ringraziamento a Maria e anche oggi, indebolito e provato dalla malattia, il morbo di Parkinson, continua, instancabile, a diffondere la devozione verso la Vergine di Carpignano. La sua opera è iniziata come ‘postino della Madonna’; fra Pasquale con la sua Ape Piaggio ha girato in lungo e in largo per l’Irpinia con lo scopo di distribuire immagini e calendari della Madonna di Carpignano. Nel suo peregrinare, essendo anche addetto alla questua, non aveva mai fretta, al contrario dedicava tempo e attenzioni alle persone incontrate nelle varie tappe, dispensando consigli e invitando a pregare con lui la Mamma del Cielo. Racconta: “Il compito di fare la questua e di portare il calendario della Madonna era una missione da svolgere con il cuore e la mente rivolta al Signore e alla Vergine e disposto ad accettare tutto, ringraziando Dio per ogni cosa. Bussavo a tutte le case ed era molto bello vedere che alcuni prendevano il calendario per devozione, altri per rispetto o perché mi conoscevano da tempo. Quando mi aprivano il portone con tanto affetto, chiedendomi di ritornare con il calendario l’anno successivo, io rispondevo che sarei ritornato fino a quando Maria mi avrebbe dato la forza”.
(Fonte: settimanale Maria con te/ Flavia Squarcio)