Valle Caudina, Fucci: Provinciali? Altra assurdità italiana
Sul dibattito che si è aperto dopo le elezioni provinciali a Benevento, interviene con un post sul suo profilo Facebook l’avvocato Vittorio Fucci, già assessore della Regione Campania. Ecco il testo.
“Elezioni provinciali: un’altra assurdità italiana . È davvero surreale assistere a proclami di vittorie , a dichiarazioni di costernazione , a considerazioni politologiche o pseudopolitologiche in relazione alle elezioni per il rinnovo del Consiglio provinciale di Benevento . È surreale non tanto per il fatto che la provincia di Benevento è una delle più piccole d’ Italia , ma quanto per il dato certo che i consigli provinciali , per la normativa vigente , valgono meno di un condominio . Anzi i condomini nelle assemblee sono dotati di voto deliberativo , mentre gli attuali Consigli provinciali sono dotati di una ridicola , quanto inconsistente , funzione consultiva . Cioè i consiglieri provinciali non possono decidere un fico secco . Di talche’ solo il presidente , sostanziale commissario , di un ente in fase di liquidazione decide tutto , in relazione a quel pochissimo che è rimasto di competenza in capo alle provincie . Questo senza tener conto , poi , del fatto che si tratta di elezioni indirette , che hanno espropriato i cittadini del diritto costituzionale del voto . In ogni caso , per quello che contano oggi le provincie , i territori che non sono rappresentati in questo ridicolo e inconsistente organismo non hanno perso nulla . Anche se fosse stato eletto un redivivo De Gasperi o un redivivo Moro non avrebbero potuto fare niente , essendo totalmente privi di poteri deliberativi . È davvero ridicola tutta questa farsa per una competizione che non rinnovava l’ unica carica , e cioè quella del presidente , dotata dell’ unico potere deliberativo della provincia , ma rinnova un Consiglio provinciale che vale , per l ‘ insussistenza di poteri , meno della carta igienica . La speranza che ci deve animare ancora è quella di un ritorno alla politica vera , non fatta di apparenze , né di vallette , veline e cubiste in Parlamento”.