Valle Caudina, i ragazzi del ’96 per la prima volta alle urne
Sono nati nei primi cinque mesi del 1996, anche allora tempo di campagna elettorale. In quella primavera, però, si votò per le politiche con la prima, effimera, vittoria di Prodi su Berlusconi.
Per loro Vespa, Santoro e company potrebbero andare in pensione, così come i Tg e la carta stampata.
L’informazione anche quella politica passa, esclusivamente, per il web. Non hanno mai assistito ad un comizio dal vivo e pensano che la campagna elettorale in corso non affronti per nulla quelli che sono i loro reali problemi.
Domenica, per la prima volta, si recheranno alle urne i 18enni di questo 2014 e abbiamo incontrato alcuni di loro per avere un giudizio sulla campagna elettorale in corso ma anche per sapere cosa pensano della politica.
Premessa obbligatoria, non si tratta di un sondaggio né di un’analisi sociologica. È solo uno scambio di opinioni che abbiamo avuto con tre neo maggiorenni, una ragazza di Montesarchio, e due ragazzi, rispettivamente, di Cervinara e San Martino Valle Caudina. Abbiamo cercato ragazzi non impegnati in politica, scelta semplice, perché quelli impegnati appartengono ad una razza in via di estinzione. Tutti e tre frequentano l’ultimo anno delle superiori a Cervinara e a Montesarchio.
In famiglia non parlano di politica e non sanno se i loro genitori andranno a votare. Loro lo faranno. La ragazza è quella più convinta. A scuola sta studiando le lotte fatte per il suffragio universale ed intende esercitare questo diritto.
Ma anche gli altri due sono abbastanza convinti ed anche curiosi. Sono attratti da Grillo ma sempre la ragazza è spaventata dal suo populismo. I ragazzi, invece, pensano che, almeno, quelli del movimento cinque stelle non rubano. Però, dicono, ci sarebbe bisogno di più democrazia interna. Sono così, questi 18enni, semplici ed essenziali. E sono tutti e tre innamorati dell’Europa. Sanno del progetto Erasmus e vorrebbero a tutti i costi sperimentarlo per conoscere gente nuova e paesi diversi. Vorrebbero, il condizionale è d’obbligo perché due di loro non sanno se continueranno gli studi.
A casa se ne è parlato ma sembra che i soldi davvero non ci siano. Forse, quindi, già da Settembre si metteranno alla ricerca di un lavoro, altro che Erasmus. Sono questi, secondo loro, i temi che mancano in questa campagna elettorale. Nessuno parla di loro. Si sprecano tante parole su i giovani ma nessuno sa davvero di cosa hanno bisogno e cosa sognan.
Per la ragazza Renzi è un tipo giusto. Ai ragazzi, invece, sembrano affascinare di più le storie su Berlusconi, il Milan, le donne ed il lusso. E poi è ricco e, quindi, non ha bisogno di rubare. Chiedo loro se immaginano un futuro loro impegno in politica. E davvero qui la risposta è spiazzante e dovrebbe far riflettere noi adulti sul mondo che stiamo per consegnare ai nostri figli. No, ci dicono, nessuno impegno, abbiamo da pensare alle cose vere, quelle serie. Non abbiamo amici o parenti che ci possono aiutare e dobbiamo studiare o lavorare.
E poi non siamo mica ladri.
Peppino Vaccariello