Valle Caudina, i sindaci disertano il piano di zona: niente soldi per i più bisognosi
“Mettiamo da parte tutte le questioni, cerchiamo di essere responsabili perché questi sono aiuti diretti ed indiretti che vengono elargiti ai cittadini più bisognosi, a quelli che veramente non possono mettere insieme il pranzo con la cena, che non hanno i soldi per il viaggio per una visita ospedaliera e non possono pagarsi neanche un funerale”.
E’ durissimo il sindaco di San Martino, Pasquale Ricci, con i suoi colleghi primi cittadini che hanno disertato il coordinamento istituzionale del piano sociale di zona in programma questa sera nell’aula consiliare del piccolo centro. Erano presenti, a parte lui, solo i rappresentanti di Avellino, che ha ricevuto la delega del commissario prefettizio di Rotondi, Pratola Serra e Montefredane.
Tutti gli altri assenti, tanto che l’assemblea è andata deserta. Ma si tratta di assenze che pesano in quanto – come ci ha spiegato lo stesso Ricci – oggi si dovevano approvare i disciplinari per l’assegnazione dei fondi per le persone bisognose.
Si tratta di contributi che vengono elargiti in modo diretto o indiretto. Nel senso che in alcuni casi i comuni possono elargire questi soldi direttamente ai meno abbienti, mentre in altri casi sono a loro carico visite mediche, pagamento di bollette ed altri bisogni e si tratta di denaro, direttamente disponibile nelle casse del piano di zona.
Questi sono i fondi che dovevano essere stanziati questa sera per i quattro comuni della Valle Caudina che fanno parte del piano sociale di zona.
Come contributi diretti per Rotondi sarebbero stati stanziati 4.000 mila euro, per Cervinara 10.000, San Martino Valle Caudina 5.000 e Roccabascerana 2.500.
Come contributi indiretti, invece, per Rotondi erano pronti 12.000 euro, per Cervinara 32.000, 16.000 per San Martino Valle Caudina e 8.000 per Roccabascerana.
Ricordiamo che queste somme vengono stanziate in base al numero degli abitanti. Ma questa sera non c’è stato nulla da fare. “Francamente, ha detto ancora Ricci, non riesco a capire. Al di là delle posizioni che possono essere giuste o meno, come si fa a non comprendere l’importanza di questo stanziamento. Io, ogni giorno, devo confrontarmi con i bisogni di tante persone. Mi auguro che la ragione possa tornare ed al prossimo coordinamento istituzionale si dia via libera ai disciplinari. Altrimenti, conclude il sindaco, temo che la rabbia possa esplodere”.