Valle Caudina: i valloni saranno ripuliti dagli operai delle comunità montane
Si cerca di porre rimedio ad una vera e propria emergenza
Valle Caudina: i valloni saranno ripuliti dagli operai delle comunità montane. Con questa instabilità meteorologica, con l’incombente pericolo di forti temporali cresce il timore di allagamenti ed anche di eventi estremi come smottamenti e frane.
La paura dei cittadini
In questa situazione, i cittadini hanno paura e non si può dare loro torto. Segnalano le condizioni delle fognature e dei valloni come quello degli alvei delle sponde di fiumi e ruscelli.
Chiedono interventi immediati alle amministrazioni comunali, dimenticando, però, che la competenza per la pulizia di valloni e degli alvei compete al Genio Civile.
Così i sindaci, a loro volta, sollecitano il Genio Civile ma gli interventi non sono certo solleciti ed efficaci. Dopo quello che è avvenuto a San Felice a Cancello, con due vittime, originarie di Cervinara, qualcosa si sta muovendo.
Il presidente della giunta regionale della Campania, Enzo De Luca, ha disposto che le squadre degli operai forestali delle comunità montana dovranno provvedere alla pulizia dei valloni.
Questo vale per tutto il territorio regionale e, come ci ha confermato Lello Todino, vice sindaco di Cervinara e assessore alla comunità montana del Partenio/Vallo Lauro, già questa mattina si sta procedendo anche nei valloni del centro caudino. Nei giorni scorsi, infatti, diversi cittadini avevano segnalato le pericolose condizioni in cui versano questi importanti canali con grande preoccupazione.
La frana del dicembre del 1999
Non dimentichiamo, infatti, che Cervinara, proprio 25 anni fa, nel dicembre del 1999 fu colpita da un terribile evento franoso. La colata rapida di fango inghiottì località Joffredo e procurò ben cinque vittime.
Fondamentale per evitare frane ed eventi simili resta la perfetta manutenzione di canali, valloni e alvei di fiumi e torrenti.
Visto le lungaggini che si registrano con gli interventi del Genio Civile sarebbe il caso di delegare questa materia ai comuni che conoscono bene le sofferenze e le criticità dei territori.
Delegare con fondi specifici perchè le casse dei comuni sono completamente vuote e non si può fare nulla oltre alla normale amministrazione.