Valle Caudina: il clan Pagnozzi nel rapporto della Direzione investigativa antimafia
Tra la valle Caudina e Roma, ci sono poco meno di 250 chilometri di distanza. Ma non c’è distanza che regga per la criminalità organizzata quando si tratta di fare affari, fare soldi. Un esempio sono i Pagnozzi, il clan che dalla verde Irpinia sono “finiti” nella capitale a svolgere attività criminali. E non attività di secondo piano e nemmeno come seconde linee. Il gruppo capeggiato da Gennaro detto ‘o giaguaro e il figlio Domenico, noto come ‘o professore, a Roma svolge attività di spaccio di sostanze stupefacenti, estorsioni ed intimidazioni.
Tale circostanze sono ufficializzate nell’ultimo report della Direzione investigativa antimafia, quello relativo al primo semestre del 2015, da poco reso pubblico e presentato in Parlamento qualche giorno prima di Natale.
Secondo le indagini degli investigatori romani, i Pagnozzi “per finanziare la componente campana del gruppo, avevano fatto trasferire nella Capitale le persone ritenute più idonee ad inserirsi nel nuovo territorio in cui, a seguito della temporanea uscita dalla scena criminale romana della famiglia Senese, ne avrebbero ereditato la gestione delle attività criminali, stringendo accordi con i membri del gruppo Casamonica”.
Quindi i Caudini Pagnozzi sono uno dei clan, tra i minori, che operano nella Capitale. Un dato allarmante che lascia capire quali siano la forza criminale del gruppo irpino che secondo il report Dia non solo si è trasferito ma ha anche allacciato importanti contatti con noti e forti clan Romani.
Una delle attività criminali consumata a Roma è lo spaccio di sostanze stupefacenti nelle zone del Quarticciolo, Centocelle, Borghesiana, Ponte di Nona, Tor Pignattara e Pigneto.
A supporto della tesi investigativa dello spostamento degli interessi a Roma, la Dia riporta l’esempio dell’operazione “Tulipano”, coordinata dalla procura della Repubblica di Roma per il reato di associazione a delinquere di stampo camorristico, che portò nel gennaio 2015 d una serie di arresti e ad un sequestro preventivo di immobili per un ammontare complessivo di circa 10 milioni di euro.
I Pagnozzi però non hanno abbandonato la loro base, la Valle Caudina, dalla quale operano anche in provincia di Benevento e Caserta. Il report Dia si occupa del gruppo Irpino sia nella sezione della provincia di Avellino che in quella Sannita, facendo la fotografia del clan che opera, anche se non in grande ma lo fa ininterrottamente da decine di anni, in tre differenti province, avvantaggiandosi dalla posizione geografica della zona Caudina.
Leggendo il report, si nota che i Pagnozzi hanno diversi interessi in alcuni comuni del Beneventano come Montesarchio, Airola ed operano grazie alla collaborazione dei gruppi Iadanza-Panella e Saturnino-Razzano-Bisesto di Sant’Agata dei Goti.