Valle Caudina: il cuore di Cervinara a Milano

Ieri si è svolto il tradizionale raduno di tutte le persone che vivono in Lombardia

Redazione
Valle Caudina: il cuore di Cervinara a Milano

Valle Caudina: il cuore di Cervinara a Milano. ( Pasqualino Taddeo) Ieri, sabato 22 febbraio si è svolto il tradizionale pranzo della comunità cervinarese a Milano ed in Lombardia. Sì tradizionale, perché ormai è un appuntamento che va avanti da anni e moltissimi dei cervinaresi che vivono nel capoluogo lombardo e nell’hinterland  hanno partecipato almeno una volta.

Una tradizione, dicevamo, che è iniziata una ventina di anni fa in forma di rimpatriate; poi, dal 2017, si è fatta più strutturata ed è diventato un appuntamento periodico. I promotori dell’iniziativa sono un irriducibile gruppetto di cervinaresi che si fa carico di un’organizzazione che prende tempo ed energia, ma che loro vivono con entusiasmo e voglia di tener vivo un legame che si basa sull’appartenenza al paese caudino.

Sono Michele Bottillo, Angelo Patari, Angelo Bottillo, Giovanna Spiotta e Giusy Palmieri, ma, chi può, da una mano volentieri alla riuscita di quella che è una festa da vivere in compagnia. Ad aggregare gli “expat” cervinaresi c’è anche il gruppo Facebook “cervinaresi di ieri e di oggi a Milano”.

Dove si è tenuto il pranzo? Ovviamente al “Cookbook” del cervinaresissimo Arturo Napoletano, punto di riferimento della ristorazione meneghina per gli “expat” cervinaresi e non solo

. Arturo ha messo a punto un banchetto a base di pesce, con torta finale, che è stato apprezzato da tutti. Il vino, una falanghina caudina, non poteva non scorrere a fiumi. All’appuntamento hanno partecipato una cinquantina di persone, in passato si è arrivati anche a settanta, tanti quanti ne può contenere il locale di Arturo.

Assolutamente trasversale la partecipazione generazionale, che andava dal decano Pierino Piccolo al più giovane che era Gianluca Bottillo. Trasversale perché, in ogni generazione, tanti cervinaresi lasciano il paese natale per motivi di lavoro e molti trovano in Milano la città che li accoglie e li favorisce nel trovare la propria realizzazione, senza dimenticare, però, le proprie origini.

Guccini cantava ne “l’addio”, una sua canzone “… Ma sempre il pensiero a quel paese mai scordato, dove ritrovo anche oggi quattro soldi di civiltà…”. Ecco! il vostro cronista ha ritrovato nel partecipare a questo pranzo un tesoro di civiltà, uno spirito di comunità che non si è spento nella lontananza, ma che, anzi, si è ravvivato e brucia ancor di più grazie a quella lontananza.

. Essere lì con tante persone di tutte le età, molte delle quali vedevo per la prima volta, e sentire con loro un legame, un’affinità è stata una bella sensazione. Una sensazione di appartenenza e di identità che veniva dalle radici comuni.

La realizzazione di queste parole si è avuta nel fatto che è stata una giornata nella quale si ci è divertiti, cantato e riso assieme. Assieme, ecco, questa è la parola chiave. Speriamo che questa iniziativa abbia una vita lunga e permettete al vostro cronista, infine, di dire: “è bello essere cervinarese”.