Valle Caudina: il delitto della soppressione della linea ferroviaria che resta impunito

Il generale Francesco Bianco ha scritto al nostro giornale

Redazione
Valle Caudina: il delitto della soppressione della linea ferroviaria che resta impunito

Valle Caudina: il delitto della soppressione della linea ferroviaria che resta impunito. Riceviamo e pubblichiamo questa missiva del generale Francesco Bianco, già consigliere comunale a Napoli, capogruppo di Forza Italia in Regione Campania, direttore della scuola regionale di Protezione civile e difensore civico regionale.  Il generale Bianco, pur vivendo a Napoli, mantiene nel cuore la sua Cervinara, dove trascorre più tempo possibile e l’intera Valle Caudina.

Il tema della sua lettera al nostro giornale è la questione della linea ferroviaria perchè domani c’è un incontro a Napoli con il direttore generale dell’Eav Umberto De Gregorio.  Ecco il suo pensiero da caudino ed uomo delle istituzioni.

Gentilissimo direttore, a quanto apprendo, domani 8 luglio è convocata alle 12,00  una riunione al Centro Direzionale di Napoli, sede degli uffici dell’EAV , una riunione istituzionale con il Sindaco di Benevento Clemente Mastella assieme a tutti i Sindaci dei Comuni della Valle Caudina, “finalizzata a fornire un aggiornamento sullo stato degli investimenti in corso e a illustrare gli sviluppi futuri della linea “ .

Ho letto il Suo “ fondo” , caro Direttore, sul “ Caudino” di venerdi  4 luglio e ne condivido pienamente il contenuto. L’A.D., ed anche D.G. dell’EAV è facile, come Lei afferma, a “scaricare” colpe ad elementi estranei alla sua gestione, che hanno caratterizzato negli ultimi anni la gestione su ferro dei trasporti della Campania.

Le centinaia di migliaia di cittadini e turisti che usano la famosa “ Circumvesuviana” , costretti molte volte a scendere dai vagoni e percorrere a piedi il tratto che li separa dalla prossima stazione, sanno bene come “funziona” la tratta da Napoli a Sorrento, e viceversa.

Giorni fa l’ennesima fermata o soppressione dei treni è stata addebitata al…caldo eccessivo che aveva procurato la deformazione del ferro dei binari! Chissà perché i treni delle altre ferrovie hanno continuato a funzionare, addirittura in zone in cui la temperatura estiva raggiungeva i 40 gradi!

Io non so cosa si aspettino domani il Sindaco Mastella con i suoi colleghi della Valle; promesse ulteriori o colpe del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti Nazionale ? Credo che in tutti questi anni di chiusura della Ferrovia Valle Caudina le riunioni “istituzionali” siano state decine e decine, conclusesi con il fatidico “ poi”.

Mi creda, Direttore, ho tanta tristezza per quanto accade nella “ nostra “ Valle. La ferrovia ha costituto per quelli della mia generazione la possibilità di frequentare le Scuole dal Liceo Giannone di BN. all’Università Federico II di Napoli.

I nostri paesi non erano ancora attrezzati per le Scuole Superiori, né la Regione Campania aveva una diversa Università, se non quella di Napoli. L’intera Valle Caudina, e Cervinara in maggior modo, non essendo attraversata dall’Appia che garantiva un servizio su gomma per Napoli e Benevento, aveva solo il mezzo ferrato per il trasporto.

E così pure era essenziale  per tanti lavoratori e impiegati fuori sede . Una Classe di assoluto valore culturale  si è formata nelle nostre zone, grazie alla “ Ferrovia di Cartone”, che in 50 minuti ci portava a Napoli o in 15 a Benevento.

Venendo nei week-end a Cervinara, mi appare sulla piccola variante di Paolisi la stazione di Rotondi; trovo sempre un pullman stazionante per accogliere le poche persone che vanno in queste città.

Dovrebbero sostituire il tremo che non c’è più: qualcuno può sostenere che il paragone tra i due mezzi di trasporto è identico? A domani, allora, con la curiosità di sapere quando aprirà la ferrovia, ma ho tanto timore che sentiremo solo di “ chi è la colpa” della mancata apertura, EAV esclusa, ovviamente.

Francesco Bianco