Valle Caudina: il Duca Pignatelli a difesa del Tesoro di San Gennaro
Napoli. Pronti a respingere un nuovo assalto. Ed il duca Giovanni Pignatelli della Leonessa è in prima fila per difendere un simbolo della napoletanità. Sono secoli che la deputazione di San Gennaro deve difendere il Tesoro, le reliquie del Santo e la cappella dall’assalto della curia napoletana. La deputazione, che in nome del popolo custodisce un tesoro che non ha eguali al mondo frutto delle donazione che nei secoli San Gennaro ha ricevuto come ex voto, è costituita dai dieci discendenti delle più nobili famiglie napoletane, più due esponenti di spicco della società civile ed è presieduta dal sindaco della città. E’ una istituzione laica che mette in pratica dal 1527 il voto che il popolo napoletano fece al santo di edificare una cappella per custodirvi le reliquie ed il tesoro, indipendente completamente dalla curia napoletana. Tanto è vero che l’arcivescovo deve omaggiare i membri della deputazione nei giorni del miracolo del sangue. Ebbene, il cardinale Crescenzio Sepe è riuscito ad ottenere, con un decreto del ministero degli Interni, che questo organismo fosse equiparato ad una fabbriceria con la possibilità della curia di nominare ben quattro esponenti. La deputazione ha già prodotto due ricorsi al Tar contro questo provvedimento ma non è finita qui. Per sabato, infatti, è stata indetta una manifestazione di protesta. I manifestanti, 1.200 le adesioni finora annunciate su Fb, saranno sabato pomeriggio in cattedrale alle 15.30, per apporre sul cancello della cappella del patrono dei fiocchi bianchi, come il fazzoletto che da secoli un componente della Deputazione sventola per annunciare la liquefazione del sangue di San Gennaro. Più volte, quel fazzoletto è stato sventolato proprio dal duca che vive nel suo splendido castello di San Martino Valle Caudina. Il nobiluomo ci ha spiegato che far parte della deputazione è un grande sacrificio di tempo e denaro e lo si fa proprio per onorare quel sacro vincolo. Ci sarà un altro caudino alla manifestazione. Si tratta di Maurizio de Giovanni, cittadino onorario di Cervinara che ha patrono proprio San Gennaro. Come dicevamo il tesoro ha un valore inestimabile. Il pezzo più prezioso della collezione è la mitra che ha 3.964 pietre preziose e ha un valore inestimabile; poi c’è la collana, che racconta la storia d’Europa: le prime tredici maglie furono realizzate su commissione della deputazione nel 1679, poi sono stati aggiunti tutti i doni dei regnanti europei passati per Napoli o quelli hanno governato, fino al 1929. L’ultimo dono è quello della regina Maria Josè che, in visita alla cappella, non aveva portato nulla. Quando si rese conto della gaffe si sfilò l’anello, a fianco del quale è stato montato sul collare un paio di orecchini donato nel 1847 da una donna scampata alla peste. Una popolana che donò al Santo il suo unico avere, un gesto considerato dalla deputazione il più nobile dei nobili. Insomma, il tesoro appartiene al popolo ed anche i caudini, come il duca Giovanni Pignatelli della Leonessa sono pronti a difenderlo.
Peppino Vaccariello