Valle Caudina: il gip respinge le richieste di custodia cautelare in carcere per bancarotta fraudolenta e autoriclaggio

La vicenda riguarda un opificio di Montesarchio

Redazione
Valle Caudina: il gip respinge le richieste di custodia cautelare in carcere per bancarotta fraudolenta e autoriclaggio

Valle Caudina: il gip respinge le richieste di custodia cautelare in carcere per bancarotta fraudolenta e autoriclaggio. Il PM Barbato della Procura di  Benevento aveva chiesto la custodia cautelare in carcere e il divieto di esercitare imprese ed uffici direttivi per gli indagati e il sequestro preventivo di un opificio industriale in via Malepasso, a Montesarchio.

Richieste che il gip Maria Di Carlo ha però ha rigettato, con una decisione che il Pm ha appellato, per ciò che riguarda l’immobile, dinanzi al Riesame di Benevento, la cui udienza si terrà il 6 giugno dinanzi al Tribunale e la Procura insisterà perchè vengano accolte le proprie conclusioni, le difese quelle del Gip.

Tra le persone indagate vi e’ A.C., di Rotondi, difeso dall’Avv Giovanna Coppola, del Foro di Avellino, per il quale è stato ipotizzato, a vario titolo, il reato di bancarotta fraudolenta e l’autoriciclaggio.

Gli altri indagati sono V. D. V., di Napoli, N.P. J. e N.P. di Montesarchio, C.G. e A.G. di Napoli.

Il punto di partenza dell’attività investigativa è il fallimento, nel 2021, di una società che operava nel settore del commercio di polimeri, petroli e carburanti, con un passivo accertato di 16 milioni di euro. La tesi degli inquirenti è che, in epoca prossima alla dichiarazione di fallimento, attraverso varie operazioni con diverse società, anche costituite allo scopo, l’impresa sarebbe stata spogliata del patrimonio immobiliare, del valore di 700mila euro, per poi fallire.