Valle Caudina: il tempo della vita di un uomo non è stato sufficiente per completare l’asse attrezzato

Tempi biblici per completare la scorrimento veloce

Redazione
Valle Caudina: il tempo della vita di un uomo non è stato sufficiente per completare l’asse attrezzato

Valle Caudina: il tempo della vita di un uomo non è stato sufficiente per completare l’asse attrezzato.  67 mesi. Se il cantiere per il terzo lotto della scorrimento veloce dovesse aprire a gennaio prossimo e se non ci dovessero essere intoppi, il collegamento tra Roccabascerana e Altavilla Irpina, sarà pronto solo nel luglio del 2031.

Ci hanno sempre spiegato che il lotto per collegare la Valle Caudina alla Valle del Sabato  è quello più spigoloso a causa della conformazione del terreno. Bisogna, infatti, scavallare ben due colline e scavare gallerie.  I tempi di realizzazione, quindi, ci sono tutti.

Ma non possiamo non ricordare che il cantiere per la realizzazione del primo lotto della scorrimento veloce ha preso il via nella primavera del 1989. Mancava qualche mese alla caduta del muro di Berlino. A palazzo Chigi sedeva Ciriaco De Mita che si stava preparano a passare il testimone a Giulio Andreotti. E Giovanni Trapattoni si apprestava a vincere lo scudetto con l’Inter.

Nel luglio del 2031 saranno, quindi, trascorsi 62 anni dall’inizio dei lavori e, attenzione, manca ancora il finanziamento per il quarto lotto che da Altavilla ci dovrebbe far arrivare sino ad Avellino.

Per chi non lo sapesse, infatti, l’asse attrezzato  era stato ipotizzato per creare un collegamento veloce tra la zona industriale di Pianodardine e la zona Asi di Cervinara. In quel tempo, si temeva che la zona industriale di Avellino potesse essere satura di aziende e, quindi, si era pensato di offrire la zona Asi di Cervinara.

Erano gli anni del dopo terremoto, con De Mita segretario della Dc e poi presidente del consiglio e sembrava che lo sviluppo fosse veramente possibile. Molti giornalisti dell’epoca non ebbero timore di paragonare la verde Irpinia alla Svizzera. Ed avevano più di una ragione. Basti pensare alle migliaia di lavoratori occupati nello stabilimento Fiat.

Peccato, però, che nessuno avesse capito che si trattava di un boom economico dopato. Era uno sviluppo sostenuto dai fondi del dopo sisma. Ed, infatti, appena terminarono i finanziamenti, iniziò la selvaggia chiusura di tante fabbriche.

Bisognerebbe anche ricordare che, nella stragrande maggioranza dei casi, si trattava di imprenditori del Nord ai quali non fu impedito di trasferire al di là del Rubicone i costosi macchinari acquistati con i soldi del terremoto.

Queste vicende dovrebbero essere ben illustrate a chi ha accusato il Sud di ruberie e furfanterie. Mentre, in questa storia, siamo stati derubati vigliaccamente.

Ma per tornare alla realizzazione del terzo lotto, si apre un cantiere mentre il tratto San Martino- Roccabascerana è franato in due punti e da due anni è regolato da due semafori. E poi, la domanda più importante alla quale bisognerebbe dare risposta è questa: è ancora valida un’arteria progettata circa 40 anni fa e per completarla saranno necessari, ad essere ottimisti, altri 20?

Chi scrive si sempre battuto per schiodare, con l’asse attrezzato, l’isolamento della Valle Caudina. Lo ha fatto quando aveva poco più di venti anni. Lo ha fatto ancora per evitare scippi quando aveva poco meno di quaranta anni. Ora, se il buon Dio mi assiste, vedrò il completamento del terzo lotto a 64 anni. Inizio seriamente a temere che non riuscirò a vedere l’opera compiuta.

Il tempo della vita di un  uomo non è stato sufficiente per completare l’asse attrezzato.

Peppino Vaccariello