Valle Caudina: il vaso di Assteas assicurato per 44 milioni di euro
Il prossimo 18 dicembre il vaso di Assteas che raffigura il “Ratto di Europa” torna a Sant’Agata dei Goti dove sarà in mostra fino al prossimo 17 maggio. Il vaso è una vera e propria perla archeologica di tutta la Valle Caudina e dimostra come questo territorio, nell’antichità, fosse all’avanguardia nella cultura, nell’arte e nel buon vivere.
Siamo sempre di più abituati a dare “un valore” alle cose. Spesso sfugge l’importanza dei monumenti e dei reperti archeologici presenti sulla nostra terra.
Per capire quanto vale questo vaso basti pensare che, per essere esposto a Sant’Agata, è stato assicurato per una cifra di circa 44 milioni di euro, un vero e proprio record per questo tipo di reperti archeologici.
Quella del Vaso è una storia rocambolesca. Assteas, il suo creatore, era un ceramografo vissuto intorno al quarto secolo avanti Cristo a Paestum. Il vaso che appartiene oramai a tutta la Valle Caudina ha dipinto sopra la storia di Europa, figlia del re fenicio Agenore.
Zeus, perdutamente innamorato della donna, si trasformò in un toro bianco e, con lei in groppa, attraversò il mare fino all’isola di Creta. Pothos, la specie di angioletto, simbolo del desiderio amoroso, era lì a sottolineare che non si trattò di violenza ma d’amore.
Ritrovato nelle campagne tra Sant’Agata dei Goti e Montesarchio nel 1973 per una serie di vicende poco chiare e di passaggi di mano tra tombaroli, amanti dell’antichità e veri e propri esperti, il vaso fini a disposizione di un antiquario che lo vendette ad un museo americano il Paul Getty di Malibù per circa 380 mila dollari.
Grazie al lavoro di alcuni servitori dello Stato, il Vaso fu riconosciuto e la sua storia fu ricostruita. Dopo una lunga trattativa il reperto fu restituito all’Italia e posto nel museo di Paestum. Ora torna a Sant’Agata dei Goti fino al prossimo maggio.
Antonio Marro