Valle Caudina: imprenditore di Rotondi in arresto con il sindaco di Arienzo in blitz della Dda

Il blitz è scattato all'alba

Redazione
Valle Caudina: imprenditore di Rotondi in arresto con il sindaco di Arienzo in blitz della Dda

Valle Caudina: imprenditore di Rotondi in arresto con il sindaco di Arienzo in blitz della Dda. Un’operazione coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli ha scosso all’alba la provincia di Caserta ed in parte anche la Valle Caudina, portando all’esecuzione di numerose misure cautelari nell’ambito di un’inchiesta su presunti legami tra imprenditoria, politica e criminalità organizzata nella gestione di appalti pubblici.

Il provvedimento del Gip Marrone del Tribunale di Napoli arriva a oltre tre mesi e mezzo dalla richiesta avanzata dal pubblico ministero Maurizio Giordano e riguarda un presunto sistema di condizionamento politico-mafioso per l’assegnazione di gare nel settore dei rifiuti e nelle attività di sanificazione delle ASL di Caserta e Benevento.

Tra i nomi più rilevanti finiti nel mirino figurano Nicola Ferraro, imprenditore originario di Casal di Principe, già consigliere regionale e con precedenti condanne per reati di camorra, e un imprenditore caudino di Rotondi titolare di una società attiva nei servizi ambientali.

Secondo le accuse, la sua azienda avrebbe beneficiato di favoritismi negli appalti in diversi Comuni, ricambiando con tangenti e altre utilità destinati a esponenti politici e funzionari compiacenti.

Nel blitz è stato coinvolto anche il sindaco di Arienzo, Giuseppe Guida, arrestato questa mattina, il cui nome compare nell’elenco dei ventuno indagati. Il primo cittadino ha ottenuto il beneficio degli arresti domiciliari.

Le indagini, seguite dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta, puntano ora a ricostruire l’intero schema corruttivo e i flussi economici che avrebbero alimentato un circuito illecito capace di condizionare settori chiave della pubblica amministrazione locale.

Ricordiamo che si tratta ancora di persone indagate che dovranno essere sottoposte ad un processo nel corso del quale avranno tutti gli strumenti per dimostrare la propria innocenze ed estraneità ai fatti.