Valle Caudina: La decrescita felice… degli altri
Possono sembrare divertenti e folcloristiche, ma si tratta di persone di cui i nostri territori non hanno proprio bisogno. Tra la fine di agosto e l’inizio di settembre, tanti cosiddetti intellettuali scoprono il bel tempo antico. Lautamente ricompensati, arrivano come direttori artistici od ospiti dalle nostre parti ed iniziano i predicozzi sulla decrescita felice, sul come si stava bene quando in campagna ed in montagna si sudava in cambio solo di un pezzo di pane. Fateci caso, un poco in tutto il territorio dell’Appennino meridionale impazzano questi veri e propri profeti, ma la cosa peggiore è vedere come hanno uno stuolo di seguaci.
Attenzione, non intendiamo scagliarci contro nessuna manifestazione e contro nessuno in generale, ma è la tendenza che fa male ai nostri paesi.
Magari per una settimana, quindici giorni al massimo, il luogo prescelto vive di una luce mediatica distorta e riesce ad avere anche qualche importante entrata economica. Ma poi? Terminata la manifestazione cosa succede? I guru del ritorno alla natura spariscono per ricomparire l’anno dopo, tornano nelle loro città ed i paesi dell’Appennino meridionale devono fare conti con mille problemi. I profeti predicano di tornare a lavorare la terra ma, dalle nostre parti tutti sanno che tornare a fare i contadini non permetterebbe neanche di guadagnare il tozzo di pane dei nostri nonni. I servizi sono sempre di meno, la pelle di un abitante di uno di questi tanti paesi non vale quanto quella di un cittadino di Milano o di Napoli. Anche la scuola sta diventando un lusso da queste parti. E, vogliamo parlare dei servizi sociali? Su quale aiuto possono contare le famiglie in difficoltà, gli anziani soli, i diversamente abili, i poveri che diventano sempre più poveri? Su nessuno e su niente. Ma, in questo periodo arrivano dei parrrucconi, degli spaventapasseri che ci vengono ad insegnare quanto è bello vivere in uno dei nostri paesi. Per loro, è certamente meraviglioso, restano qualche giorno, vengono trattati come re e vengono anche lautamente pagati. Altro che decrescita felice, i loro conti in banca crescono e crescono tanto. (Foto da web)