Valle Caudina, la denuncia: Mio padre disabile scaricato tre giorni in pronto soccorso
“Mio padre è stato tre giorni in pronto soccorso prima di essere ricoverato”. E’ la denuncia di una cittadina della Valle Caudina che racconta la sua storia al nostro sito.
“Mercoledi scorso – racconta – ho portato mio padre al pronto soccorso dell’ospedale Rummo perché ha avuto una paresi. Ha fatto una serie di esami e di visite di controllo anche grazie alla consulenza di diversi medici. Alla fine, hanno deciso che andava ricoverato”.
A questo punto – spiega la donna – è iniziato un vero e proprio calvario durato fino a sabato. “Prima mi avevano detto che avrebbero ricoverato mio padre il pomeriggio perché nel reparto non c’erano posti. Poi, però, lo hanno tenuto su una barella nei corridoi per ben tre giorni. Uno schifo che non si può nemmeno immaginare”.
La cittadina, poi, evidenzia che le cose sono cambiate quando ha iniziato a protestare con veemenza. “Ho fatto presente che avrei chiamato i Carabinieri e qualche telefonata l’ho fatto anche dinanzi ai medici e agli infermieri. Solo allora – dice – si sono mossi e hanno deciso di portarlo in reparto”.
La signora racconta che il pronto soccorso era stracolmo di persone venute per chiedere assistenza.
La donna poi evidenzia il calvario che ha dovuto subire per tre giorni. “Mio padre è un disabile con una gamba amputata. Non ha alcuna autonomia – dice amareggiata al Caudino. Immaginate cosa significhi assistere un uomo anziano che sta male nei corridoio di un pronto soccorso dove si vedono di tutti i colori. Senza dimenticare che io lì non potevo stare per non ostacolare i lavori di chi arrivava in estrema emergenza”. Ancora, l’uomo ha cominciato subito a presentare piaghe da decubito. Insomma, una situazione davvero drammatica che si è interrotta solo dopo ben 72 ore.
Perché accade tutto questo? Alla domanda della signora ci associamo anche noi del Caudino.