Valle Caudina: la macellazione del maiale
Il tempo è quello giusto. Per il fine settimana è atteso l’arrivo di un freddo gelido e della neve. Temperatura ideale per dar vita alla macellazione del maiale, che si svolge, come tradizione vuole, tra la festività di Sant’Antuono ed i giorni della Merla. In Valle Caudina è una tradizione ancora viva.
Certo non è come una volta, quando per le famiglie contadine crescere il maiale era l’unico modo concreto di mangiare un poco di carne, proprio per questo dell’animale non si buttava niente, nel vero senso della parola. Dal sangue al grasso, dalla coda alle interiora, tutto era utilizzabile e commestibile. Grazie a Dio, oggi la carne non manca, ma resta la tradizione della consacrazione del maiale o almeno degli insaccati che si possono ricavare. Più o meno funziona così. C’è sempre un amico in campagna che li alleva. In questi giorni, si macella dopo che sono stati visitati da un veterinario. A questo punto si consegna la carne all’amico e lui provvede a trasformarla in salsicce, soppressate, capocolli, ventresche e qualche prosciutto, anche se da noi non è troppo diffuso. Già quando arriva la carne è una festa da condividere con amici e parenti a cui fare assaggiare le prime cose.
Poi tutti gli insaccati verranno tirati fuori nelle occasioni importanti, da accompagnare con un robusto bicchiere di vino rosso. (Immagine da web)
P. V.