Valle Caudina: la molle gioventù
Non so se mai vi siate interrogati circa la mia età.
Il discorso ponderato meticolosamente e qualche ciuffo bianco tra i capelli potrebbero condurre fuori strada. Ahimè, la strada della saggezza matura è ancora tanto lontana da me…
Ma essendo così giovane ho avuto il “privilegio”, nel mio ancora breve periodo di vita, di osservare da vicino la molle gioventù.
Perché molle?
Il più delle volte l’ho trovata stesa sul sofà. L’attività principale nella quale si cimentava, invece, era il gioco tecnologico o il fumo pernicioso.
Mandrie di ragazzi che trascinano avanti la loro giornata per inerzia più che per volontà, fluttuando tra un bar e una discoteca.
Il divertimento deve essere di certo la chiave di volta delle loro giornate!
Ma questo strano divertimento io lo vedo tanto insalubre e nefasto che a guardarlo quasi mi si rabbrividiscono le carni.
Talvolta è possibile scrutarli con un libro tra le mani, ma la lettura è disattenta e spesso si tratta di romanzetti smielati e da quattro spiccioli.
Sarò pure una fervida classicista, ma fatta eccezione per rari casi, mi sovviene di affermare che da tempo non vede la luce un romanzo, un trattato o qualsiasi altro scritto degno del nome.
La disciplina, il salubre divertimento e il cibo sano corrono lontani della gioventù, lasciata così in balia della sostanza alienante e del panino oleoso.
Ed io, che un tempo assaggiai ogni frammento della contemporaneità e disgustata condussi lontano il passo, osservo con le lacrime agli occhi, conscia della mia impotenza al cospetto di un simile Leviatano. Pertanto ho trovato dimora nel giaciglio nascosto, quello buio e piccolo che nessuno mai decide di abitare.
Soltanto lo spazio minuto mi protegge dalla vastità di questo caos ed allora me ne starò qui, fin quando qualcuno non darà peso a ciò che ho da dire.
Alessia Mainolfi