Valle Caudina: la procura indaga su i bilanci dell’Alto Calore, primo avviso di garanzia
Valle Caudina. False comunicazioni sociali nei bilanci, nelle relazioni e nelle altre comunicazioni rivolte ai soci e al pubblico e abuso di atti di ufficio, commessi nelle funzioni svolte.
Sono queste le ipotesi di reato che hanno fatto scaturire una nuova inchiesta da parte della procura della Repubblica di Avellino nei confronti dell‘Alto Calore servizi.
In questi giorni, la guardia di finanza, delegata dall’autorità giudiziaria,, sta acquisendo verbali, registi, incartamenti e carteggi, per incamerare dati sulla gestione della società idrica dal 2010 sino ad oggi.
L’amministratore unico della società, Michelangelo Ciarcia, è stato raggiunto da un avviso di garanzia. Il manager, però, ha avviato la sua attività da meno di un anno, mentre, gli approfondimenti della procura dovrebbero riguardare le gestioni precedenti.
L’inchiesta è solo all’inizio e potrebbero arrivare anche altri avvisi di garanzia.
A quanto pare, le indagini vogliono far luce anche sul rapporto che intercorre tra i comuni soci e l’Acs, soprattutto per quanto riguarda il canone di depurazione che la società idrica continua ad incamerare.
La vicenda, naturalmente, riguarda anche tutti i comuni della Valle Caudina soci dell’Alto Calore servizi.