Valle Caudina: la straordinaria storia dell’amore di Vittoria per la mamma
Valle Caudina: la straordinaria storia dell’amore di Vittoria per la mamma. Che storia quella raccontata da Carmelo Abbate per Storie degli Altri. Una storia caudina, una storia di donne di San Martino che, armate solo d’amore, sfidano anche la malattia. E’ la storia di Vittoria Teti e della mamma Antonietta Valente.
In nome dell’amore
Vittoria in nome dell’amore per la mamma rinuncia a tutto. Lo fa consapevolmente perché quella donna che le ha donato la vita ora ha bisogno di lei. La signora Antonietta ha l’Alzheimer. Una diagnosi arrivata più di dieci anni fa.
Da quel preciso momento, una ragazza di appena venti anni decide che la mamma potrà contare su di lei in ogni momento. Lascia la vita precedente e si dedica alla genitrice anima e corpo.
La signora Antonietta ha altre figlie. Concetta vive a San Martino ma deve badare a ben quattro figli. Assunta vive a Milano. Non fanno mancare il loro supporto a mamma e sorella. Ma la stragrande maggioranza delle incombenze toccano a Vittoria. Ma leggiamo cosa scrive Carmelo Abbate
Una storia straordinaria
Lei è Vittoria. Vive in un paesino della Campania. Ha 20 anni, fa la modella e insegna danza latino americana. Tutto questo mentre indossa la divisa dell’esercito, dove guida i camion per i trasporti speciali.
A un certo punto la piazzano dietro una scrivania, allora Vittoria molla tutto e si reinventa wedding planner. È piena di sogni, ha voglia di fare. È il 2010.
La perdita della nonna
Vittoria perde la nonna materna, accusa il colpo e va avanti, ma sua mamma Antonietta non smette di piangere. Vittoria e le sorelle pensano sia depressa, la spingono a fare dei controlli.
Il medico convoca tutte nel suo ufficio. Mi dispiace, vostra madre non è depressa, ha l’Alzheimer. Vittoria è confusa. Scusi, non è una malattia che colpisce gli anziani? Mia mamma ha solo 50 anni.
Le cattive notizie non finiscono ancora. Signorina, si prepari, perché non c’è cura. Vittoria torna a casa, è confusa, tramortita. Sua mamma sta bene, ha qualche vuoto di memoria, ma niente di più, non può essere così grave.
Passano tre anni. Vittoria pranza con la famiglia, d’improvviso la madre si butta a terra, urla, scalcia, sembra una matta. Vittoria tenta di calmarla, incrocia il suo sguardo. Che ne è stato degli occhi di sua mamma? Sono vuoti, persi, lontani.
La naturale paura
Vittoria fa un passo indietro, cerca un riparo. Ha paura. Passano i mesi. La madre non può stare da sola. Le sorelle sono sposate, hanno mariti e figli. Vittoria ha mille impegni. Trova una persona che la assiste, cerca di tenere insieme i pezzi della sua vita, ma quando si chiude la porta alle spalle, ha un groppo in gola. La sua mamma ha bisogno di lei.
Abbandonare tutti i progetti
Vittoria lascia il lavoro, mette da parte sogni, progetti, e fa quello che le dice il suo cuore. Si prende cura della donna che le ha donato la vita. La lava, la imbocca, la veste, la coccola. Come un genitore con un figlio.
Valle Caudina: la straordinaria storia dell’amore di Vittoria per la mamma
Non è facile. Vittoria ha 31 anni. Ha dovuto ingoiare il dolore per fare spazio al coraggio. Fatica ad accettare la realtà. Come è possibile che non ci sia una cura? Intanto sua mamma è viva, e quando guarda dentro
quegli occhi malinconici, anche solo per un istante la vede, la sente, la trova. Allora si asciuga le lacrime e va avanti. Sin qui il racconto di Carmelo Abbate. C’è poco da aggiungere. Si può solo una cosa davanti ad una storia del genere, togliersi il cappello perché questa giovane donna merita tutto il nostro rispetto.