Valle Caudina: la terra che cancella lavoro e tutti i diritti

E' un primo maggio sempre più amaro

Redazione
Valle Caudina: la terra che cancella lavoro e tutti i diritti

Valle Caudina: la terra che cancella lavoro e tutti i diritti. Che cosa è il lavoro in Valle Caudina nel 2025? Basta guardarsi intorno a noi e fare qualche semplice domanda.

Ad esempio, basterebbe chiederlo al ragazzo o alla ragazza del bar che ci fa il caffè ogni mattina.

Non ci fa mancare mai un sorriso insieme alla tazzina eppure riesce a racimolare massimo 400 euro al mese lavorando minimo otto ore al giorno, sette giorni su sette, perchè il giorno di chiusura oramai è stato abolito.

Naturalmente nessuno gli versa i contributi e non ha alcun tipo di assicurazione. Oppure si potrebbe chiedere al cameriere della pizzeria che lavora solo i fine settimana per 30 o massimo 40 euro a sera, anche per lui nessun contributo.

Magari alla ragazza che, una o più volte a settimana, si viene a spaccare la schiena a casa nostra per seio sette euro l’ora, e noi lo sappiamo bene, benissimo, di non versare per lei alcun contributo.

Ancora, visto che siamo in primavera inoltrata ed iniziano i lavori di manutenzione della nostre abitazioni, al manovale dell’imbianchino o a quello che presta i suoi servizi presso qualche azienda edile. E, vogliamo parlare di agricoltura?

Di quelle donne che ogni mattina intorno alle 3 e mezza si recano nelle serre del salernitano e tornano a pomeriggio inoltrato. Anche loro si spaccano la schiena per poche decine di euro in cambio, almeno questo, riescono ad avere uno straccio di copertura assicurativa

. Insomma, bastano poche domande e girare un poco gli occhi intorno per capire che il lavoro o è in nero o non è.Senza contare quelle persone che non vediamo più, tutti quei giovani che sono andati via e non torneranno più. Lasicano solo le case vuote, tanto che i nostri paesi sembrano abitati dai fantasmi.

E’ un andazzo che mai nessuno ha voluto affrontare veramente, a cominciare dai sindacati passando poi per i partiti politici o per i rappresentanti delle istituzioni.

I sindacati si occupano solo di coloro che hanno i diritti acquisiti: gli altri non esistono. I partiti si riempiono la bocca ma  pensano ad altro, e, avete mai sentito un sindaco denunciare il lavoro nero che si consuma anche sotto i suoi occhi?

Oggi è il primo di maggio, festa dei lavoratori, bisognerebbe parlare di questi temi e farlo seriamente. Ma è una una splendida giornata di sole, meglio andare a fare una scampagnata con fave, pancette, pecorino ed un buon bicchiere di vino. Il lavoro può attendere.

Peppino Vaccariello