Valle Caudina: la vergogna dei sindacati che pensano solo ai Caf

Il Caudino
Valle Caudina: la vergogna dei sindacati che pensano solo ai Caf
Primo maggio: si torna in piazza

Valle Caudina. Lavoro nero, sfruttamento degli operai, lotta agli sprechi nelle pubbliche amministrazioni, monitoraggio attento e continuo delle più importanti criticità, con un occhio di riguardo all’assistenza delle persone colpite da gravi handicap.
Comincia l’offensiva di primavera per le organizzazioni sindacali, presenti in Valle Caudina.
Saranno questi i problemi che verranno messi all’ordine del giorno dai vertici di coloro che tutelano i lavoratori, i deboli, i giovani e gli anziani.
Non solo, ci sarà grande attenzione per quanto riguarda la questione criminalità organizzata, visti i numerosi attentati che si susseguono contro i vertici delle istituzioni.
Si tratta di fatti che, certamente, le organizzazione dei lavoratori non possono sottacere, mettere da parte.
Tutti coloro che, sino ad oggi, hanno pensato che ci fosse attenzione solo per i Caf, ossia, per i centri di assistenza fiscale, si dovranno ricredere.
I sindacati sapranno essere protagonisti della difesa dei più deboli, proporranno idee innovative per lo sviluppo del territorio e baluardo di legalità.
Vi sembra impossibile tutto questo? Infatti non vi sbagliate. Fatte le debite eccezioni, le organizzazioni sindacali nel nostro territorio non fanno nulla di tutto questo.
Sono assenti completamente sui grandi e veri problemi della nostra terra.
Si trincerano sulle divisioni per categorie e sulla difesa degli iscritti.
Tutto qui, niente altro. No, c’è molto altro. C’è la tutela di coloro che sono già tutelati, la difesa strenua di coloro che non hanno il problema di mettere insieme il pranzo con la cena, condita con qualche accondiscendenza di troppo.
Magari ad Avellino o Benevento, visto che oramai le due province sono state accorpate dalle Unità Territoriale sindacali, in qualche riunione, all’ultimo punto all’ordine del giorno, qualcuno si potrebbe chiedere perchè, da sempre, nessuno si preoccupa di tutelare i diritti dei senza voce della Valle Caudina.
Non sarebbe affatto male. E’ una domanda che facciamo ai segretari e ai segretari provinciali aggiunti di tutti i sindacati, ma proprio di tutti.
Nel caso volessero qualche dato, siamo pronti a fornirgliene ad iosa.