Valle Caudina, la via crucis dei semafori

21 Settembre 2014

Valle Caudina, la via crucis dei semafori

Diciotto chilometri, quattordici semafori: un semaforo ogni chilometro e duecento metri. Di che stiamo parlando? Di un gioco? Affatto. E’ il percorso che conduce da Paolisi a Maddaloni. Più che una strada, una vera e propria Via Crucis, che conta le medesime stazioni. Non ci sono parole per descrivere cosa significhi raggiungere Napoli o Caserta attraverso questo percorso.  E’ una prova per i nervi, una strada di soli diciotto chilometri che, quando va bene, ha bisogno di almeno quaranta minuti per essere percorsa.  Si dirà: ma attraversa centri abitati. Vero. Siamo sicuri, però, che tutti questi “stop&go” siano necessari?  Di solito quando si parla di trasporti in Valle Caudina si accusa sempre la Ferrovia, la famigerata Benevento Napoli, di essere di una lentezza esasperante. Provate a mettervi nei panni degli automobilisti che la mattina e la sera partono e rientrano percorrendo lo snodo che attraversa le province di Benevento e Caserta: una situazione assurda. A chi bisogna rivolgersi per coordinare gli interventi sul traffico? E’ possibile che i Prefetti delle due province non si rendano conto del “cul de sac” che quattordici (14!) semafori provocano? In attesa, piccolo suggerimento per chi guida: attrezzarsi con coroncine del Rosario, giaculatorie sui martiri e quantità di Maalox a livello industriale.

Antonio Marro

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