Valle Caudina, le badanti del giovedì pomeriggio

Il Caudino
Valle Caudina, le badanti del giovedì pomeriggio
Badante 51enne si toglie la vita

Sciamano a piedi per le strade dei nostri paesi, il giovedì pomeriggio. E chi sa chi ha mai stabilito che proprio il giovedì possano avere il pomeriggio libero. La domenica, invece, è libera tutta la giornata e, proprio perché c’è più tempo a disposizione, si raggiungono altre mete dove ci sono parenti o una più nutrita colonia di loro connazionali. Sono le donne dell’Est soprattutto polacche ed ucraine. Ci sono anche rumene, ma in un numero minore. Anche in Valle Caudina, a loro è stata delegata la pietà dell’assistenza dei nostri anziani allettati o dei malati in genere. Una delega che firma chi se lo può permettere e che non costa oltre i settecento euro al mese. Contributi pochi, spesso niente, ma a noi va bene così. Siamo per i diritti ma “quelle” non sono italiane, di che diritti parlano? È già troppo quello che hanno. E mai un sindacalista, uno di numero, ha denunciato questa situazione. Una situazione che conoscono bene, visto che queste donne vanno nei loro centri di assistenza fiscale a sbrigare mille pratiche. Per i Caf esistono, ma spariscono quando si parla di lavoro nero, sfruttamento e di persone sotto pagate. Eppure svolgono incombenze durissime. Tanto dure che, sino a pochi anni fa, le italiane hanno rinunciato a svolgerle. Poi è arrivata questa maledettissima crisi economica ed ora tante nostre connazionali si sono adattate. Ma, le italiane costano un poco di più e vogliono qualche diritto. Non tutti, per carità, ma mica le puoi costringere a lavorare 18 ore al giorno. Ed allora, restano quelle del giovedì pomeriggio le più richieste. Nella maggior parte dei casi, hanno superato i 40 anni, ma sono ancora piacenti. Tanto da risvegliare una sorta di gallismo caudino. Oramai scendono in campo dei veri e propri specialisti del giovedì pomeriggio che cercano quelle che pensano siano facili conquiste. E ad osservarli, sembra di ripiombare in un film dei primi anni cinquanta, quando si andava a caccia di servette italiane, per la precisione venete. E chi sa cosa direbbe Salvini se sapesse che il glorioso popolo veneto è stato un popolo migrante. Dobbiamo fare un’altra sottolineatura per evitare critiche dal razzista che c’è dentro di noi. In alcuni casi, in realtà molto pochi, queste badanti riescono a circuire l’anziano di cui si prendono cura e riescono ad avere delle cospicue donazioni. Ingaggiando poi delle battaglie legali con i figli. Ogni mondo è paese e le mele marce sono ovunque. Ma, quelle del giovedì pomeriggio, nella stragrande maggioranza dei casi, si prendono cura con amore delle persone che hanno in affidamento. E sono loro a stringere la mano agli anziani nei momenti più duri anche in quello estremo, quando davanti ai loro occhi si palesa il grande mistero. 
(immagine da web)

Peppino Vaccariello