Valle Caudina: le corna al tempo di whatsapp

Redazione
Valle Caudina: le corna al tempo di whatsapp

Fate tanta attenzione ai gruppi whatsapp. Sono stati creati per essere in contatto con più persone contemporaneamente, a volte, però la connessione esagerata può essere deleteria. Riportare proprio tutto non è consigliabile. Infine, può diventare il mezzo per consumare qualche vendetta. E’ successo proprio così qualche giorno fa in uno dei centri più grandi della Valle Caudina, dove non si parla d’altro.
Del gruppo in questione fanno parte solo donne. Donne agiate che non superano la cinquantina, di un certo livello sociale, amiche da una vita.
Su questo gruppo è iniziato un chiacchiericcio su un’altra donna che non fa parte di questo gruppo, ma è amica di tutte. O, almeno così pensava lei. Qualche tempo fa ha divorziato, da allora, come avviene di solito sta cercando di crearsi una nuova vita affettiva. In buona sostanza, per farla breve, ha iniziato a frequentare degli uomini. Una circostanza normale su cui non ci dovrebbe essere nulla da spettegolare.
A quanto pare, però, non è così e su questo gruppo è cominciata una vera e propria discussione su questa materia. Discussione molto accesa, con una del gruppo nelle vesti di grande inquisitore, mentre le altre, bontà loro, cercavano di giustificarla. L’accusatrice ha iniziato ad usare parole sempre più dure ai limiti dell’offesa e chissà come il tutto è stato riportato alla signora messa sotto accusa.
Passa qualche giorno e tutte le donne di questo gruppo whatsapp, singolarmente, hanno ricevuto una sorta di video messaggio. Era il marito dell’accusatrice, un professionista molto noto che, praticamente, si esibiva, come un novello Romeo, in spericolata dichiarazione d’amore. Non solo, a quanto pare, i video messaggi inviati contenevano temi ancora più roventi. Con la conseguenza che il gruppo si è sciolto come la neve al sole di marzo e, sembra, che nell’abitazione dell’inquisitore siano volati i piatti e tutte le altre stoviglie.
Insomma, il pettegolezzo 2.0 può risultare molto pericoloso e meno male che la parte offesa non ha pubblicato questo contenuto su facebook.