Valle Caudina: le mani dei clan sulle attività economiche
Valle Caudina. Ha destato scalpore il sequestro operato a Montesarchio dai carabinieri, nel corso di un’operazione contro il clan Batti. Uno scalpore del tutto immotivato.
E’ risaputo che le organizzazioni criminali, in questo caso un clan camorristico, tendono ad acquisire attività economiche “pulite”. Nel loro gergo si dice che queste acquisizioni servono da “lavatrici”: il denaro frutto di illeciti viene inserito in un circuito legale.
Effetto saturazione
Nel napoletano e nel casertano, oramai, c’è una sorta di effetto saturazione. Negozi, sale gioco, supermercati, ristoranti e tante altre attività economiche fanno oramai parte di una sorta di circuito trasversale. Ed allora, appare evidente che gli interessi economici dei clan si spostano altrove. Del resto, Roma, la capitale del nostro paese, pullula di acquisizioni da parte della Ndragheta.
La colonizzazione in Valle Caudina
Così, non può stupire più di tanto che la Valle Caudina sia oggetto di questa sorta di colonizzazione. La vicinanza geografica, in questo particolare caso, gioca veramente a nostro sfavore. C’è da sottolineare poi che questi acquisti avvengono in modo veramente subdolo. Le grandi difficoltà economiche di commercianti ed imprenditori fanno si queste persone si rivolgano ad usurai. Pian pian vengono strozzati sino a perdere tutto.
Arrivati a questo punto subentra l’aiuto del clan che acquisisce la proprietà, mantenendo il proprietario come una sorta di specchietto per le allodole.
Questa è l’ultima frontiera di un contagio sempre più forte.