Valle Caudina: le molte via della droga

Il Caudino
Valle Caudina: le molte via della droga

Valle Caudina. E’ uno dei pochissimi settori che non conosce crisi. Anzi, nei momenti di destabilzzazone, aumenta i propri introiti. Stiamo parlando del mercato delle sostanze stupefacenti che, tendenzialmente, nella Valle Caudina ha una propria diversità. Il commercio al minuto, infatti, non riguarda le organizzazioni criminali. Gli storici clan della zona, dopo un forte interessamento che si è registrato a partire dalla seconda metà degli anni ottanta, hanno preferito lasciare perdere. Vendere droga è molto rischioso. Gli acquirenti, facilmente, vengono individuati dalle forze dell’ordine ed altrettanto, facilmente, sono pronti a fare il nome di chi cede loro la “ roba”. Il tossico storico, lo studente che fuma o il rampante professionista che si fa di cocaina, messi alle strette, spiattellano tutto quello che sanno. Non solo, per vendere droga c’è bisogno di una forte ramificazione in tutti i paesi o, almeno, in quelli più importanti e, quindi, tante persone in gioco mettono a rischio la segretezza. Senza contare che le intercettazioni telefoniche riescono ad incastrare chiunque. Infine, il consumo di droga mette in allarme tante persone e, quindi, provoca una grande attenzione da parte degli organi di polizia. Ed, allora, dopo alcuni arresti, nella prima metà degli anni novanta,nei confronti di membri dei clan, in questo specifico campo, in Valle Caudina, c’è una sorta di campo libero. Magari chi intende avviarsi in questo commercio, deve chiedere una sorta di autorizzazione e poi comprare dove viene loro indicato, ma per tutto il resto, c’è la massima libertà di iniziativa. Bisogna solo stare attenti ad evitare di creare problemi. La droga, la sempre verde eroina, tanta cocaiana e molto haschish, nella Valle Caudina arriva nei modi più disparati. Spesso, i corrieri vengono individuati dai controlli di polizia, carabinieri e finanzieri, ma la merce riesce comunque ad arrivare. A quanto pare, le ultime tendenze fanno capire che i consumatori si recano di persona nelle piazze di spaccio di Secondigliano. In questo modo rischiano meno. Se, infatti, vengono beccati ed hanno poca roba addosso, per loro c’è solo la sanzione amministrativa della segnalazione alla prefettura. Ma, la vendita di questo prodotto, promette facili guadagni. Si compra, infatti, ad un prezzo e poi si rivende anche al triplo e la merce può essere anche raddoppiata, tagliandola con additivi chimici, ma, a volte, anche con semplice pasticche. C’è sempre qualcuno, quindi, che in nome del Dio denaro, si sobbarca il rischio di portare da Napoli un bel di po’ di quantitativo. Del resto, gli acquirenti non mancano. Lo sballo del fine settimana, infatti, anche da noi è diventato una realtà. I più fichetti si fanno di cocaina che è diventata abbastanza commerciale. Non è più una droga di elite. C’è spazio per tutti e per tutto. Solo che noi, non per fare dell’inutile moralismo, facciamo finta di non vedere e continuiamo a pensare che viviamo in un’isola felice.

P.V.