Valle Caudina: le sorgenti del Fizzo ed il ponte Carlo III scalano le classifiche del Fai

Redazione
Valle Caudina: le sorgenti del Fizzo ed il ponte Carlo III scalano le classifiche del Fai
Valle Caudina: le sorgenti del Fizzo ed il ponte Carlo III scalano le classifiche del Fai

Valle Caudina: le sorgenti del Fizzo ed il ponte Carlo III scalano le classifiche del Fai. Il Fondo Ambiente Italiano ha pubblicato i risultati definitivi dell’undicesimo censimento dei Luoghi del Cuore. Il luogo più votato è stato, meritatamente La Chiesetta di San Pietro dei Samari nel Parco di Gallipoli nella città di Lecce con 51443 voti.

I risultati in provincia di Benevento

I risultati della provincia di Benevento sono molto significativi, infatti sono due i Luoghi del Cuore nella provincia che hanno ricevuto più di 2500 voti e per i quali si può presentare al FAI un progetto di valorizzazione. Peraltro, bisogna sottolineare che questa operazione è necessaria perché il risultato del censimento possa tradursi in una possibilità concreta di recupero.

Il primo Luogo del Cuore nella provincia Sannita sono le Sorgenti del Fizzo e Ponte Carlo III giungendo quarantaquattresimi nella classifica nazionale. Le fonti del Fizzo sono il luogo di partenza dell’acquedotto Carolino che trasporta l’acqua fino a Caserta terminando nella maestosa cascata del giardino della Reggia.

L’Acquedotto Carolino è una delle più importanti opere realizzate dai Borbone è una delle costruzioni più imponenti del Settecento europeo. Questa opera fu progettata da Luigi Vanvitelli su incarico di Carlo III di Borbone per alimentare le fontane ed i giochi di acqua della reggia di Caserta e la sua realizzazione è collegata direttamente alla costruzione della Reggia stessa.

Le sorgenti adatte, per portata e posizione, a rifornire l’acquedotto furono individuate nel territorio del comune di Airola, in località Fizzo. In questa zona le acque provenienti da numerose polle sorgive furono raccordate tra loro in due collettori, conosciuti col nome di Carcarella e Ficucella, e quindi convogliate in un unico condotto: da qui cominciava il viaggio che avrebbe portato l’acqua del Monte Taburno fino alla Reggia di Caserta.

Il primo Torrino

Nell’area del fizzo è presente il primo dei 67 “torrini” che contrassegnano il percorso dell’acquedotto fino a Caserta e il mulino ad acqua che fu costruito subito a valle delle sorgenti.

Il ponte Carlo III, situato al confine dei comuni di Moiano, Airola e Bucciano, è, a partire dalle sorgenti, il primo dei ponti che Vanvitelli realizzò lungo il corso dell’Acquedotto Carolino. La sua costruzione rappresentò la prima attestazione pubblica della riuscita del lavoro dell’architetto, e fu celebrata in occasione di una visita dei sovrani Carlo III e Maria Amalia di Sassonia al cantiere.

È costituito da 4 archi ed è realizzato in tufo e pietra calcarea. Sotto uno degli archi passa il fiume Isclero e questo arco è caratterizzato dalla presenza di due lapidi, una per lato, che recano l’iscrizione: “CAROLUS ET AMALIA UTR. SIC. ET. HIER. R. A.D. MDCCLIII” che ricordano l’anno di posa della prima pietra dell’Acquedotto Carolino. Dal 1997, l’Acquedotto Carolino e quindi anche le Sorgenti del Fizzo il Ponte Carlo III, sono stati inclusi dall’UNESCO nelle liste del Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

Palazzo Catalano

Il secondo classificato provinciale è Palazzo Catalano in San Bartolomeo in Galdo, che giunge cento trentaquattresimo nella classifica nazionale con 2118 voti totali.

Molto importante la storia di questo palazzo nobiliare, infatti, verso il 1700 l’abate Antonio Gurtler voleva trasformare la fine del paese in un centro abitato, al tempo dopo l’odierna Piazza Garibaldi non c’era nulla.

Per finanziare la costruzione delle case c’era bisogno di un grande capitale, i primi a costruire la loro dimora furono i Catalano. Molto probabilmente soldati Aragonesi giunti nel 1500 a San Bartolomeo in Galdo (BN), perché avevano ricevuto delle terre in premio, diventando una potente famiglia. Palazzo Catalano per la sua valenza storica, per la centralità della famiglia catalano e per l’immenso patrimonio artistico-culturale è il simbolo per eccellenza del patrimonio storico culturale del piccolo borgo di San Bartolomeo in Galdo, provincia di Benevento.

L’abazia dei santi Lupolo e Zosimo

Da menzionare anche Baselice e le sue meraviglie che a con i suoi 1357 voti giunge cento sessantaduesimo nella classifica nazionale, il Museo del Telefono ad Airola che nella sua prima partecipazione raccoglie (526 voti) e l’abbazia dei Santi Lupolo e Zosimo o cimitero dei Morticelli (433 voti), ovvero l’ex monastero benedettino beneventano.

I ringraziamenti della delegazione Fai di Benevento

La Delegazione FAI Benevento vuole ringraziare tutti coloro che hanno votato per la salvaguardia dei Luoghi del Cuore della provincia, sottolineando ancora che la partecipazione al censimento è stata particolarmente diffusa. In particolare essa rivela, indipendentemente da cosa comporterà, che i Sanniti nutrono un grande legame affettivo per il proprio territorio ed una grande fiducia nel FAI, che la Delegazione si propone di corrispondere con una presenza sul territorio sempre più radicata.

L’intera classifica dei Luoghi del Cuore della provincia di Benevento è visibile in questo ilnk: https://fondoambiente.it/il-fai/grandi-campagne/i-luoghi-del-cuore/cerca-un-luogo?search=BENEVENTO