Valle Caudina, l’estate dei bambini tra nonni e summer camp (per chi può)
In Italia è un giro di affari che vale 300 milioni di euro.
Non male, se si calcola che è un impegno di circa un mese e mezzo e, soprattutto, che tantissime attività sono in nero.
Suonata l’ultima campanella, chiuse le scuole, terminati i saggi di fine anno, aprono i “Summer camp”, campi estivi, stage, corsi. Chiamateli come volete ma sono necessari, essenziali per i genitori di bimbi dai 5 ai 14 anni ma ci sono strutture specializzate anche per i più piccoli.
L’offerta è molto ampia anche per i comuni della Valle Caudina ed è rivolta, soprattutto, ai genitori che lavorano.
Per loro, può diventare un vero problema la mancanza di impegno dei bambini.
In questo caso i nonni, che sono essenziali durante l’anno scolastico, non riescono proprio a star dietro alla voglia di scorrazzare dei ragazzi.
Con il passare degli anni, le strutture caudine si vanno sempre di più specializzando. Essenziale è poter mettere a disposizione una piscina, ma ci vogliono istruttori anche di altri sport. Gli abbonamenti sono di varia natura: si parte da quello giornaliero, poi ci sono i settimanali ed i mensili. Più tempo si sta e più si risparmia.
I ragazzi sono felici di queste full immersion all’aria aperta e tornano a casa distrutti, mentre i genitori possono stare tranquilli perché c’è chi si prende cura di loro. Purtroppo i genitori di tanti bambini non possono permettersi questi trattamenti.
Per loro resta solo la strada o qualche iniziativa lodevole di qualche parroco che riesce ad organizzare qualcosa. Mentre le iniziative dei piani di zona sociali, quando ci sono, sembrano dei veri e propri ghetti che aumentano la discriminazione.
I figli dei benestanti ai “summer camp” e tutti gli altri al piano di zona.
Da anni si straparla di aprire le scuole anche d’estate ma tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare.
Forse, era meglio il passato, quando, d’estate c’erano solo le interminabili partite di calcio o i vari giochi per le ragazze. La strada era meno pericolosa di oggi, questo è fuor di dubbio, ma certo era molto ma molto più egualitaria.