Valle Caudina: l’nchiesta sull’Alto Calore si allarga anche ai comuni
Valle Caudina. Per tutta la giornata di ieri, la guardia di finanza ha continuato ad acquisire documentazione presso la sede dell’Alto Calore servizi a corso Europa ad Avellino.
La procura della repubblica irpina ha aperto una nuova inchiesta sulla società idrica.
Un avviso di garanzia è stato già recapitato all’amministratore unico Michelangelo Ciarcia, il quale, però, si è dichiarato tranquillo. Gli accertamenti, infatti, dovrebbero riguardare un periodo temporale che parte nel 2010 per arrivare a settembre del 2018, quando Ciarcia era stato nominano da appena due mesi numero uno dell’Acs. Non è escluso, quindi, che, a breve, dovrebbero arrivare avvisi di garanzia anche ai suoi predecessori.
Secondo quanto si legge nell’avviso di garanzia, recapitato a Ciarcia, la procura, nella persona del sostituto Vincenzo Russo, ha ipotizzato i reati di false comunicazioni sociali dell’Acs dirette ai soci e al pubblico e all’abuso di atti di ufficio.
Non solo, a quanto pare, sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti ci sono anche le convenzioni che sono state stipulate, nel corso degli anni, tra la società idrica ed i comuni.
Insomma, ci potrebbero dei risvolti che potrebbero riguardare anche diversi comuni delle province di Avellino e Benevento.