Valle Caudina: l’nchiesta sull’Alto Calore si allarga anche ai comuni
7 Agosto 2019
Valle Caudina. Per tutta la giornata di ieri, la guardia di finanza ha continuato ad acquisire documentazione presso la sede dell’Alto Calore servizi a corso Europa ad Avellino.
La procura della repubblica irpina ha aperto una nuova inchiesta sulla società idrica.
Un avviso di garanzia è stato già recapitato all’amministratore unico Michelangelo Ciarcia, il quale, però, si è dichiarato tranquillo. Gli accertamenti, infatti, dovrebbero riguardare un periodo temporale che parte nel 2010 per arrivare a settembre del 2018, quando Ciarcia era stato nominano da appena due mesi numero uno dell’Acs. Non è escluso, quindi, che, a breve, dovrebbero arrivare avvisi di garanzia anche ai suoi predecessori.
Secondo quanto si legge nell’avviso di garanzia, recapitato a Ciarcia, la procura, nella persona del sostituto Vincenzo Russo, ha ipotizzato i reati di false comunicazioni sociali dell’Acs dirette ai soci e al pubblico e all’abuso di atti di ufficio.
Non solo, a quanto pare, sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti ci sono anche le convenzioni che sono state stipulate, nel corso degli anni, tra la società idrica ed i comuni.
Insomma, ci potrebbero dei risvolti che potrebbero riguardare anche diversi comuni delle province di Avellino e Benevento.