Valle Caudina: lo scippo del vaso di Assteas mortifica tutto il territorio
Valle Caudina: lo scippo del vaso di Assteas mortifica tutto il territorio. Ma che senso ha ? Chi prende decisioni così assurde che sembrano avere come unico scopo quello di penalizzare un territorio che, faticosamente, con il sacrificio di tantissime persone sta cercando di entrare nelle direttrici di un turismo di qualità?
Il trasferimento del vaso di Assteas
Dalla pagina facebook del Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino apprendiamo che da oggi, giovedì sei aprile, il cratere attico, raffigurante Il Ratto d’Europa, realizzato dal pestano Assteas, lascia Montesarchio per una mostra al Museo Nazionale Romano.
Certo, questa grande attenzione per il vaso caudino deve lusingare ma, allo stesso tempo, deve produrre una seria riflessione per una decisione, e non è la prima volta,, che definire astrusa è un eufemismo. Il Ratto d’Europa resterà nella capitare sino al prossimo trenta luglio. Questo vuol dire che per tutta la primavera e buona parte dell’estate, il museo di Montesarchio perde il suo pezzo più pregiato.
Senza nulla togliere a tutti gli altri straordinari reperti che custodisce , nessuno può, per fama e bellezza, competere con Il Ratto d’Europa. Il trasferimento arriva proprio nel momento in cui, dopo i duri anni del covid, il museo di Montesarchio sta rilanciando la sua azione, trovando terreno fertile con le associazione di volontariato del territorio, come Le Sentinelle della Torre, e trovando un forte supporto istituzionale nell’operato dell’assessore alla cultura del comune di Montesarchio Morena Cecere.
Ed allora perchè questo trasferimento proprio ora?
Il Vaso di Assteas è l’elemento fortemente identitario del museo archeologico nazionale del Sannio Caudino e questo vuol dire che deve restare in sede. Il trasferimento in altra sede deve avvenire solo per un evento straordinario. I visitatori che arrivano al museo per ammirare Il Ratto d’Europa poi visitano Montesarchio e tutta la Valle Caudina. E’ arrivata l’ora che le istituzioni del territorio facciano quadrato per chiedere la permanenza fissa del cratere al museo. Altrimenti, tutto ciò che di bello si è costruito in questi anni rischia di essere completamente vanificato.