Valle Caudina: Luigi Gallo partigiano ed eroe di Rotondi, trucidato a soli 25 anni
C’è sempre una scelta da fare, il 25 Aprile, la festa della Liberazione dal nazifascismo ci ricorda proprio la scelta che tanti giovani fecero per conquistare la libertà, a costo della propria vita. 75 anni dopo ci piace ricordare ancora Luigi Gallo, partigiano caudino di Rotondi, che sacrificò la propria vita per il bene più prezioso, la libertà.
A lui è dedicato lo stadio di Rotondi, nel 1976 le sue spoglie furono riportate al suo paese e ci fu una commemorazione partecipata e commovente. Oggi vi proponiamo la sua storia ed anche una sua fotografia, che siamo riusciti ad avere grazie a Francesco Viola, che sta facendo delle ricerche sui partigiani caudini, con la collaborazione del consigliere comunale Giuseppe Mainolfi. Ci auguriamo che il prossimo anno ci possa essere una solenne commemorazione per il 25 Aprile e che la storia di questo eroe, trucidato a soli 25 anni, possa essere raccontata alle nuove generazioni, perché Luigi Gallo è morto anche per loro.
Luigi Gallo di Rotondi, il padre era un magistrato, era studente di Ingegneria all’Università di Napoli quando fu chiamato alle armi ed assegnato al Reggimento del Genio Ferrovieri di Ivrea. Dichiarato l’armistizio, non aderì ai proclami del governo fascista e si fece assumere come operaio nell’industria requisita Olivetti per evitare la cattura. Il rastrellamento delle forze armate tedesche si estese, però, anche ai giovani occupati nelle industrie di guerra.
Così il giovane decise di unirsi alle brigate partigiane operanti in Val d’Aosta. Fu prima ufficiale addetto al Comando di Brigata partigiano, poi vice Commissario di Brigata e, infine, Commissario politico della 76^ Brigata Garibaldi. Nome di battaglia Battisti, in omaggio all’eroe trentino Cesare Battisti.
Nella notte tra il 29 e il 30 gennaio 1945 il Comando della 76^ Brigata Garibaldi venne sorpreso da una pattuglia di tedeschi: tredici partigiani, fra i quali Luigi Gallo, furono arrestati, torturati ed in seguito condannati a morte. Durante il trasferimento, però, iI giovane rotondese riuscì a scappare dal carcere d’Ivrea.
Raggiunto e catturato a Lace, fu orribilmente torturato nella caserma di Porta Vercelli. Gridò “mamma” in Via Palestro mentre andava a morire, impiccato con fil di ferro ad un albero. Il suo corpo fu riconosciuto all’ospedale di Ivrea: Rina Valè, coraggiosa partigiana di Donato, la staffetta Cassandra, visitò la salma all’Ospedale di Ivrea riportandone la visione di un corpo “senza neppure un centimetro di pelle risparmiata”. Consultando l’Archivio di Stato, Luigi Gallo di Domenico e Girardi Elmerinda, residente a Napoli, celibe, risulta deceduto il 5 febbraio 1945 all’età di 25 anni: lo annota nel Registro l’avv. Carlo de Bellis, all’epoca sindaco di Rotondi, che aveva ricevuto un estratto dal Comune di Ivrea. Il suo corpo fu appeso ad una pianta d’un corso alberato che oggi porta il suo nome: Corso Luigi Gallo “Battisti”.
Il ricordo
È ricordato nelle lapidi dedicate ai giovani caduti per la patria dalla Olivetti e dalla Facoltà di Ingegneria dell’Università di Napoli, che gli ha conferito la laurea honoris causa. Nel 1973 il Comune di Rotondi ha dedicato al giovane Luigi Gallo, martire della Resistenza, lo stadio comunale. Nel 2005 il Comune di Ivrea gli dedicò la commemorazione ufficiale del 25 aprile e ogni anno ne ricorda l’eroico sacrificio.