Valle Caudina: Massimo Zollo, uno scienziato caudino per la lotta contro i tumori

Redazione
Valle Caudina: Massimo Zollo, uno scienziato caudino per la lotta contro i tumori

Ogni domenica viene a pranzo a Montesarchio per stare insieme ai suoi genitori. E, prima di partire per Napoli, compra il pane a Cervinara. E’ originario di Zolli, frazione di Roccabascerana, il professore Massimo Zollo, docente di Genetica presso l’Università Federico Secondo di Napoli e principal investigator del Ceinge, ossia, il Centro di Ingegneria Genetica e Biotecnologie Avanzate di Napoli , ed è legatissimo alle sue origini caudine. Si deve a lui, come coordinatore di una ricerca per il Ceinge, l’arrivo di una nuova speranza per la cura e la diagnosi precoce di uno dei tumori più pericolosi e diffusi, ossia, il carcinoma polmonare. Ogni anno in Italia si manifestano circa 34.000 nuovi casi di tumore polmonare non a piccole cellule (si tratta dell’80% dei tumori polmonari) e tra questi 27.500 persone ne muoiono mediamente in sei mesi (circa 22.000 uomini e 5.500 donne). Il carcinoma polmonare rappresenta, infatti, nel nostro paese, la prima causa di morte oncologica negli uomini e la seconda nelle donne. Grazie allo studio di un’équipe di ricercatori coordinata dal professore Massimo Zollo, dopo diversi anni di lavoro, è stato prodotto un Kit di rilevazione da siero per le malattie oncologiche del marcatore della proteina H-Prune. Un Kit subito utilizzato per lo studio del tumore polmonare, nel quale l’h-prune è una proteina determinante nei processi di iniziazione tumorale e di metastasi. Gli scienziati del Ceinge sono arrivati a dimostrare che il marcatore accende un processo di attivazione della cascata di proliferazione cellulare ed induce foci metastatici attraverso un meccanismo legato al segnale della proteina WNT3a. La ricerca è stata pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale OncoTarget ed ha visto coinvolti esperti in vari campi delle scienze e medicina, partendo da studi di oncogenomica. Il professore Zollo, sposato e padre di due figli, é una persona cordiale e cortese, che potrebbe contribuire ad assestare un colpo decisivo alla lotta contro il cancro. Si attende ora che l’istituto superiore della sanità faccia passare il Kit da sperimentale a diagnostico e poi ci saranno concrete speranze di diagnosi precoce. Uno studio tutto italiano, condotto da un caudino, che contribuisce a dare lustro alla nostra terra.

Pe. Va.