Valle Caudina, migranti vittime di un sistema: altro che razzismo
All’inizio furono i migranti davanti ad ogni negozio e ad ogni bar della Valle Caudina. Giovani discreti che chiedevano l’elemosina magari portando la busta della spesa in auto. Ci interrogammo del perché avveniva questo: in fondo, secondo quanto stabilisce la legge italiana, un migrante ha diritto a vitto, alloggio ed un “pocket money” di circa 2,5 euro al giorno. Non è ricchezza, ma di sicuro qualcosa per evitare l’elemosina. La risposta è arrivata nell’inchiesta sulla gestione di alcuni centri migranti in provincia di Benevento (e anche in Valle Caudina, quello di Paolisi ad esempio): il pocket money – spiegano gli inquirenti – non arrivava al migrante e spesso finiva nelle mani del gestore dei centri. Ci fu, poi, sulla statale Appia qualche rivolta dei migranti. Quando i giornalisti chiedevano le ragioni, spesso i gestori dei centri li allontanavano. Ufficialmente protestavano, questi giovani profughi, per avere i documenti il più rapidamente possibile. Quando però parlavi con loro ti descrivevano condizioni igienico-sanitarie da terzo mondo. Le stesse condizioni che l’inchiesta della Procura di Benevento ha ampiamente accertato.
La cosa che più colpisce, però, è il fatto che “sulla pelle dei migranti si è fatto un vero e proprio business”. Ecco, ricordiamoci le parole del Procuratore della Repubblica di Benevento: le vittime sono i migranti i quali venivano trattati come moderni schiavi da tenere sotto custodia per i 35 euro al giorno. Ma perché si parla di business.
I magistrati hanno fatto i conti al consorzio Maleventum che ha ricevuto le seguenti cifre: 5037 euro nel 2013, 1 milione e 294mila euro nel 2014, poco meno di 5 milioni nel 2015 e 6 milioni e 200mila euro nel 2016. Infine: basti pensare che nel Sannio erano presenti 1165 stranieri – attualmente il numero è doppio-, 777 dei quali accolti dal Consorzio. E’ proprio il caso di dirlo: prima gli italiani. A truffare lo Stato, però.
La cosa che più colpisce, però, è il fatto che “sulla pelle dei migranti si è fatto un vero e proprio business”. Ecco, ricordiamoci le parole del Procuratore della Repubblica di Benevento: le vittime sono i migranti i quali venivano trattati come moderni schiavi da tenere sotto custodia per i 35 euro al giorno. Ma perché si parla di business.
I magistrati hanno fatto i conti al consorzio Maleventum che ha ricevuto le seguenti cifre: 5037 euro nel 2013, 1 milione e 294mila euro nel 2014, poco meno di 5 milioni nel 2015 e 6 milioni e 200mila euro nel 2016. Infine: basti pensare che nel Sannio erano presenti 1165 stranieri – attualmente il numero è doppio-, 777 dei quali accolti dal Consorzio. E’ proprio il caso di dirlo: prima gli italiani. A truffare lo Stato, però.