Valle Caudina, Mons. Accrocca: “I giornalisti devono essere anche educatori”

Redazione
Valle Caudina, Mons. Accrocca: “I giornalisti devono essere anche educatori”

Nella cappella del santissimo Sacramento della Cattedrale, è stata celebrata la ricorrenza del patrono dei giornalisti, s. Francesco di Sales, vescovo di Ginevra e dottore della Chiesa. Alla santa messa, presieduta dall’arcivescovo metropolita, mons. Felice Accrocca, hanno partecipato numerosi giornalisti e operatori. Nell’omelia, l’arcivescovo, ha evidenziato che tutti gli uomini hanno il compito di comunicare la parola di Dio e che essa dovrebbe  fondare la parola umana. Purtroppo l’uomo è tentato a desiderare un Dio che  sia ubbidiente alla sua volontà ma tutto ciò non è possibile: l’uomo è stato creato ad immagine e somiglianza di Dio, dunque, è l’uomo che deve essere a misura di Dio e non il contrario. Il compito del giornalista, è quello di dire sempre la verità, avendo di mira il bene integrale della persona. La verità richiede molti accorgimenti in quanto è importante che il giornalista si accerti, innanzitutto, che l’informazione da divulgare sia necessaria che venga conosciuta dalla società e che non si tratti, pertanto, solo di un pettegolezzo. Spesso, nell’esercizio di tale professione, l’uomo è animato dalla cosiddetta “bramosia scandalistica”, un impulso che lo spinge a pubblicare notizie anche non veritiere al fine di primeggiare rispetto agli altri colleghi. L’arcivescovo mons. Accrocca, ha sottolineato quanto questo comportamento sia errato: i giornalisti hanno un ruolo molto importante per la società ovvero quello di essere anche educatori e, per questo motivo, la comunicazione non deve mai essere soggetta alla legge della domanda e dell’offerta altrimenti si spinge gli uomini a non sviluppare quel senso critico e a richiedere sempre notizie scandalistiche che, spesso, sono dannose per l’integrità morale delle persone. L’arcivescovo ha concluso l’omelia invitando i giornalisti, in modo particolare, a stare sempre molto attenti prima di divulgare una notizia poiché, una volta che sia stata resa pubblica, qualora essa non dovesse corrispondere al vero, determinerà un danno che  sarà molto difficile da  rimediare.