Valle Caudina: nella terra delle Janare, Samara non si è inventata nulla

Il Caudino
Valle Caudina: nella terra delle Janare, Samara non si è inventata nulla

Valle Caudina. All’epoca dei social le novità, siano esse “positive” che “negative”, corrono alla velocità di un post, una foto o di un tweet.
Non meraviglia, dunque, il clamore che il “Samara Challenge” sta creando anche in Valle Caudina.

Dall’inizio

Samara è il personaggio di un noto blockbuster cinematografico. Si tratta del film horror “The Ring” (uscito in tre episodi) e che nasce da un libro del 1991. Samara Morgan è una bambina dalla pelle bianchissima che manifesta poteri paranormali. Durante il film, il personaggio si evolverà e la si vedrà più volte apparire con un lungo lenzuolo bianco e capelli nerissimi, lisci, corvini a coprire il volto tenebroso.
Si trasforma in un personaggio demoniaco quando la madre la getta in fondo ad un pozzo dopo aver cercato di soffocarla.
La sfortunata ragazzina morirà dopo sette giorni di consunzione. Il titolo “the ring” deriva dal fatto che l’ultima cosa che verrà prima della dipartita sarà appunto l’anello del pozzo in cui è finita.

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Punti di incontro

Ora, parliamoci chiaro. Il pozzo, la mezza streghetta, il demonio. Insomma, gli americani non hanno inventato nulla. E noi che siamo caudini, vicini a Benevento dovremmo intendercene di streghe. Nei nostri racconti di bambini, la cattiva non era forse Maria Longa che, da un profondissimo pozzo, cattura i bambini cattivi?
Non siamo noi la terra delle fatucchiere, delle janare, del malocchio? Dunque, francamente Samara non porta alcuna novità nel bagaglio del mito. Anzi, potremmo insegnare molto di più a questi nostri ragazzi.
I quali, non conoscendo più le proprie radici, si affezionano a personaggi immaginari “importati”; esorcizzano la paura emulando un film americano.

Streghe

Dovremmo parlare di più ai ragazzi e raccontare loro le nostre origini. Spiegare loro che il famoso “Noce di Benevento”, quello in cui si riunivano tutte le streghe del mondo è a due passi dalla Valle Caudina. Raccontare loro, che Benevento (e le sue streghe) sono perfino citate nei processi alla streghe di Salem negli Stati Uniti alle fine del 1.600.  Ricordate la filastrocca?

“Unguento unguento / portami al noce di Benevento / sopra l’acqua e sopra il vento / e sopra ogni altro maltempo”.
La preoccupazione delle mamme è legittima: non spaventare i propri figli. Anche perché, spesso, chi si traveste da Samara si becca anche qualche scappellotto. Ma il diavolo, le streghe e i mostri si esorcizzano parlando. La paura si nutre dell’ombra, del nascondimento. Forse le favole non ci insegnano proprio questo? Cioè superare la paura raccontando di mostri.

Per chi avesse dimenticato le nostre origini mitologiche, suggerisco tre gustosi volumi pubblicati dalla casa editrice caudina, Edizioni Primavera. Si tratta di tre favole sulle streghe di Benevento. Potrebbero essere molto educativi.

Angelo Vaccariello