Valle Caudina: occasioni di sviluppo perse per miopia politica

Riflessione del generale Bianco, già consigliere regionale

Redazione
Valle Caudina: occasioni di sviluppo perse per miopia politica

Valle Caudina: occasioni di sviluppo perse per miopia politica. Dal generale Franco Bianco riceviamo e pubblichiamo

Come non condividere il pezzo del Direttore de “il Caudino”? Ero studente liceale quando si iniziò a parlare della ” strada a scorrimento veloce” che legava finalmente i nostri Paesi, specie quelli della Provincia di Avellino, al capoluogo Irpino.

Hanno fatto prima a completare la ” mitica” Salerno-Reggio Calabria, lunga 300Km. , che una strada di appena 30 km. , mai realizzata e che mai si completerà.

Eppure, si trattava di unire un territorio di 60.000 abitanti con un polo industriale, quello di Pianodardine, che dopo il terremoto dell’80 aveva beneficiato di forti finanziamenti produttivi .

E’ una vera pena leggere con cadenza periodica di iniziative ” positive” a favore della bella e storica ” Valle Caudina”, sita in un posto strategico per collegare la Campania alla Puglia e le altre Regioni del Sud.

I Romani, che erano estremamente pragmatici e non si facevano condizionare dal potere politico locale, quando si trattava di realizzare opere pubbliche, in cui erano maestri, collegarono la Campania alla Puglia costruendo l’Appia il cui percorso più breve e meno accidentato attraversa tutta la Valle Caudina.

Quando si costruì la famosa ” ferrovia di cartone” che da Benevento porta a Napoli, il percorso naturale fu quello di attraversare la Valle, tanto utile, che per un certo periodo anche il vicino Molise collegò Campobasso a Napoli via Ferrovia della Valle Caudina.

Come scrissi in una precedente lettera, il collegamento funzionale via ferrovia con Napoli servì anche a noi tanti studenti di poter usufruire dell’unica Università esistente allora in Campania, la prestigiosa ” Federico II”.

Il resto di niente

Cosa resta del passato e, soprattutto, delle prospettive future? ” Il resto di niente” diceva un grande scrittore. La ferrovia dovrebbe essere completata tra due anni, malgrado i comunicati roboanti della Regione da una parte, e dei rappresentanti della Valle che periodicamente vanno negli Uffici dell’Eav per sentirsi dire ” stiamo procedendo”!

L’alta velocità che collega Napoli a Bari aveva il percorso più naturale attraversando la nostra Valle, non certamente quella Telesina ( come mi fa male, quando, venendo nella ” mia terra natale Cervinara”, all’altezza di Cancello vedo quei ponti che si ergono per indirizzare la via ferroviaria verso il Telesino, mentre era così naturale proseguire diritti come prosegue l’Appia!

Quante ” fermate” sono state perse per il vero lancio, economico e storico, di una splendida terra! Quanta è costata la miopia degli amministratori locali di non sentirsi un ” unicum” di una stessa stirpe, invece di perdersi in localismi di quartiere!

Franco Bianco