Valle Caudina, operazione Dda, al via gli interrogatori
Si è avvalso della facoltà di non rispondere il 31enne Andrea Rame, tratto in arresto sabato mattina, nell’ambito di una operazione della direzione distrettuale antimafia di Napoli. Rame, nipote della moglie di Mimì Pagnozzi, assistito dall’avvocato Dario Vannetiello, è stato ascoltato per rogatoria dal gip Palmieri del tribunale di Benevento, infatti, il trentunenne si trova recluso presso il carcere di contrada Capodimonte nel capoluogo sannita. E, generalmente, gli interrogatori di garanzia si svolgono all’interno dell’istituto di pena. Sarà, invece, proprio il Gip del tribunale di Napoli, la dottoressa Picciotti, ad ascoltare domani l’imprenditore di Pannarano, Salvatore Cavaiuolo, anche lui assistito dall’avvocato Vannetiello, colpito da una misura interdittiva nell’ambito della stessa operazione. L’interrogatorio si svolgerà nell’ufficio del Gip, presso il tribunale di Napoli. La dottoressa Picciotti ha autorizzato tre arresti e sei misure interdittive, ma i sei magistrati della direzione distrettuale antimafia di Napoli, ne avevano chiesto ben 24. Appare probabile, quindi, che ci sarà un ricorso in appello. Addirittura, ci potrebbe essere qualche inchiesta parallela, pronta a deflagrare, Ma, al di là degli arresti, questa inchiesta sta mostrando un altro volto della criminalità organizzata della Valle Caudina. Parliamo di una organizzazione, secondo quanto affermano i pm della Dda, che spazia a 360 gradi. Non solo, si tratta di una organizzazione pronta a far “soldi”, ovunque ce ne sia la possibilità, che usa anche i più moderni sistemi. Una trasformazione genetica, tentacolare, che non può non spaventare.