Valle Caudina: Piano Sociale di Zona A04, la storia infinita
Riceviamo dalla consigliera comunale di Roccabascerana Evelina Parrella e pubblichiamo.
“L’Ambito Territoriale Sociale (ATS) del Piano Sociale di Zona A04 comprende i comuni di Avellino (comune capofila), Altavilla Irpina, Chianche, Grottolella, Petruro Irpino, Capriglia Irpina, Cervinara, Montefredane, Pietrastornina, Prata di P.U., Pratola Serra, Roccabascerana, Rotondi, San Martino V.C., Torrioni e Tufo con una popolazione complessiva di circa 100.000 abitanti.
Lentamente i pochi servizi erogati dall’ATS A04 si sono definitivamente bloccati. Tutti.
La situazione è catastrofica. I motivi sono riconducibili alla incapacità dei vertici che dovrebbero guidare il sistema e, invece, lo hanno definitivamente soffocato. Stiamo parlando del presidente, assessore del comune di Avellino, Teresa Mele, non in grado di dare il proprio impulso politico-amministrativo all’Ufficio di Piano, e del coordinatore, ing. Luigi Cicalese, nominato dal Coordinamento Istituzionale su indicazione di Teresa Mele stessa.
Il Comune di Avellino, dal 2014, ossia da quando l’ATS A04 avrebbe dovuto iniziare ad erogare i servizi ai cittadini dei 16 comuni, ha sostituito ben 3 assessori comunali ai Servizi Sociali (La Verde, Cillo e Mele) e 3 Coordinatori dell’Ufficio di Piano (De Rosa, Cortese e Cicalese). Il risultato? Di male in peggio.
Una chicca potrebbe aiutare a capire. Il coordinatore dell’Ufficio di Piano p.t., Luigi Cicalese, è anche il dirigente dei rifiuti al Comune di Avellino: una correlazione assurda quella delle politiche sociali gestite come se fossero immondizia. Probabilmente l’ing. non ha alcuna competenza in materia di servizi sociali.
Sorge allora spontanea una domanda: perché ha accettato di coordinare un settore complesso che non conosce? Ci sono motivi che non conosciamo?
Veniamo al Presidente Teresa Mele: svolge il ruolo di presidente dell’ATS A04 da oltre un anno ma senza aver realizzato nulla. Tante promesse. Impegni. Parole. I comuni le hanno dato fiducia. Si presentava bene ma, in realtà, è stata brava a far bloccare tutti i servizi con rischio grave di perdere anche i relativi finanziamenti.
Giusto per ricordarne alcuni:
- PON Inclusione. L’ATS A04 è assegnatario, da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, di circa 670.000€per servizi (potenziamento dei servizi di segretariato sociale e dei servizi sociali professionali, servizi educativi, tirocini, formazione ecc.), collegati al SIA trasformato in Reddito di inclusione (REI), la misura di contrasto alla povertà condizionata alla valutazione della condizione economica. Tale importo doveva essere speso nel triennio 2017/2019, tuttavia, ad oggi, 24 gennaio 2018, il Comune di Avellino non ha neppure iniziato le procedure di gara. Probabilmente, quest’ultimo invece di utilizzare l’importo per dare servizi ai cittadini intende finalizzarli per sistemare ad uso e consumo dei soli noti una selezione pubblica ad hoc. Ricordiamo che tra un po’ ci saranno le comunali !!! A nulla sono valse le svariate lamentele, in merito, del Coordinamento Istituzionale;
- PAC – Anziani (Assistenza domiciliare anziani). Il servizio è stato erogato fino a dicembre 2016. Da allora, a distanza di oltre un anno, gli anziani sono in attesa del servizio. L’Ufficio di Piano ha fatto una gara, scaduta nell’estate 2017, ad oggi tuttavia mai espletata. Le offerte tecniche sembra non siano mai state aperte. A nulla sono valse le svariate lamentele del Coordinamento Istituzionale, come risulta agli atti;
- Progetto Home Care Premium 2017 interamente finanziato dall’INPS. Il comune di Avellino è riuscito a perdere i progetto che prevedeva l’impiego di OSS, Operatori domiciliari, Fisioterapisti, Logopedisti ecc. a favore dei beneficiari;
- Centri diurni per persone diversamente abili a Avellino, San Matino V.C. e Altavilla irpina. La gara è stata espletata ma, da circa un anno, le cooperative che hanno vinto la gara non sono mai state chiamate per avviare i servizi;
- Centri Ludoteche per Minori di Avellino, San Matino V. C. e Pratola Serra. La gara è stata espletata ma, da circa un anno, le cooperative che hanno vinto la gara non sono mai state chiamate per avviare i servizi;
- Servizio di Trasporto sociale sul territorio: fermo;
- Servizio di assistenza domiciliare a favore di persone diversamente abili: fermo;
- Servizi di educativa a favore di minori in difficoltà: fermo;
- Servizi di assistenza alla comunicazione nelle scuole: fermo;
- Tutti i restanti servizi programmati nel Piano Sociale di Zona: fermi.
In merito, ai servizi connessi al welfare d’accesso (Servizi sociali professionali e di segretariato sociale), è bene precisare che gli stessi erano gestiti dalla Cooperativa ECO ONLUS, di Scafati, che dopo aver vinto un appalto per 24 mesi, fino all’8 agosto 2017, ha ricevuto una proroga, ai limiti di legge, per ulteriori n. 4 mesi, ciò fino all’8 dicembre 2017. Nel frattempo, il buon Cicalese, invece di espletare le procedure di gara, aspetta con calma che la proroga giunga a termine e solo in data 07/12/2017 pubblica una gara con scadenza 22/12/2017. Quest’ultima gara non verrà mai espletata, senza conoscere le motivazioni viene sospesa.
Nel frattempo, i servizi dal giorno 8/12 restano fermi nonostante l’avvio il 01/12/2017 delle domande ReI che richiedevano appunto il supporto ai cittadini delle figure professionali sociali (assistenti sociali in particolare) dell’ATS A04.
Solo all’inizio di gennaio 2018, Cicalese imbastisce una nuova pseudo-procedura di affidamento per la durata di 2 mesi ma questa volta con il criterio del massimo ribasso nonostante ciò fosse vietato già dall’art. 4, co. 3° deld.p.c.m. del 30.3.2001, quest’ultimo appunto prevede il divieto per gli enti pubblici di procedere all’affidamento dei servizi sociali con il metodo del massimo ribasso. Ma vi è di più. La gara affidata prevede l’impiego di 17 figure professionali a fronte di un importo affidato di circa 17.000€ per due mesi: vale a dire che le figure professionali possono essere impegnate sul territorio dei comuni per solo 4 ore a settimana.
Che dire… una vergogna. Come fanno tali figure ad erogare i tanti servizi nei 16 Comuni dell’ATS A04? Che incompetenza.
Come è possibile che una situazione di tale delicatezza non riesca a trovare soluzioni? I disagi dei cittadini sul territorio di tutti i comuni aumentano giorno dopo giorno mentre Cicalese e Mele pensano ad altre questioni per loro più importanti. Eppure gli utenti sono persone anziane, diversamente abili, minori, donne in difficoltà, bambini senza genitori in situazioni di disagio permanente, immigrati, ex carcerati, persone povere, famiglie in situazioni di degrado più totale. E’ evidente che questi non sono affari loro. Non si spiegherebbe altrimenti la completa inefficienza e inefficacia dell’Ufficio di Piano e della Presidenza dell’ATS A04.
La Regione, dal canto suo, è sempre stata complice di Avellino. L’assessore regionale, Lucia Fortini, venuta a Roccabascerana un po’ di tempo fa, affermava pubblicamente che finalmente grazie all’assessore Mele il Piano Sociale di Zona A04 era decollato e che tutti i servizi venivano regolarmente erogati. Probabilmente, l’amicizia di Partito le ha impedito di vederci chiaro.
L’Assessore Fortini dovrebbe invece sapere che l’ATS A04 è vergognosamente fermo, dovrebbe solo fare riferimento all’art. 8, comma 1-d/4,della Legge Regionale 23 ottobre 2007, n. 11, che assegna appunto agli Uffici regionali le funzioni di “prevedere strumenti di verifica dell’efficienza, dell’efficacia e dell’economicità dei servizi erogati”, cosa ad Avellino mai accaduta. Con semplicissimi controlli, non dovrebbe essere difficile per l’Assessorato prendere atto che l’ATS A04 è dormiente da anni. A chi devono rivolgersi i cittadini?
Assessore Fortini, a Lei la risposta”.