Valle Caudina, qualche domanda sull’azienda di Paolisi
Ora che il focolaio dell’Avicola Mauro è esploso in tutta la sua drammaticità, è necessario che qualcuno in maniera civile e senza ridicole minacce di querela risponda a delle semplici domande.
La prima che ci poniamo: come mai ad l’Asl di Benevento non ha ancora provveduto a chiudere in maniera cautelativa l’azienda? Prendiamo atto del bel gesto della proprietà di chiuderla per qualche giorno e di aver comunque messo in atto le precauzioni del caso, ma visto che si tratta di ben diciotto casi, cosa aspetta l’autorità sanitaria a chiuderla e a procedere alle dovute indagini?
Ancora, perché si è dovuti arrivare a questo? Come mai l’azienda non è stata immediatamente chiusa appena sono apparsi i primi casi? Perché operai, collaboratori e chiunque altro abbia avuto contatti non è stato messo in quarantena domiciliare subito ma si è aspettato i tamponi effettuati pochi giorni fa?
La gestione del caso da parte delle autorità sanitarie appare insufficiente e piena di gravi inadempienze. Ecco perché comprendiamo lo sfogo del sindaco Umberto Maietta. La sensazione è che nei primi giorni il primo cittadino sia stato lasciato completamente solo.
Tanto è vero che egli stesso ha dovuto fare un comunicato per “battere i pugni sul tavolo”. In un paese normale, le risposte a queste domande dovrebbero arrivare in tempi rapidi. O, quanto meno, l’autorità giudiziaria accenderà un faro per capire in che modo è stata gestita la vicenda.